Tre promozioni, due salvezze per nulla scontate e il dimenticaio nel quale è finito per tre anni. Troppi, per chi dal 1997 ha deciso di continuare a vivere di calcio dopo aver detto basta con quello giocato. Mario Somma, a settembre nel club dei sessantenni, non ha di certo bisogno di chi gli dica come si fa questo lavoro. Il motivo? Perché nonostante sia stato dimenticato, come da lui stesso sottolineato in una conferenza stampa ricca di emozioni, Somma sa come si fa.
Dalla D alla C2 con la Cavese, dalla C1 alla B con l’Arezzo e la Serie A alla guida dell’Empoli appena retrocesso. Insomma, numeri niente male per chi può anche vantare di aver in casa, su una mensola, la Panchina d’argento.
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