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MarilunGOL e quella prima rete nel derby: “BoomDaBash e zero scaramanzie. Allo Spezia per avere continuità”

Cuffie, musica e via. BoomDaBash. La playlist di Guido Marilungo suona così adesso. Magari anche sul pullman che sabato ha portato lui e lo Spezia allo stadio dal quale sono usciti con la prima vittoria stagionale proprio grazie ad un suo gol, decisivo, all’89’. L’ultimo giro di orologio per diventare MarilunGOL. In un giorno qualsiasi.

Anzi no, perché si è trasformato presto in un sabato delle prime da ricordare: primi 3 punti in campionato per lo Spezia di Gallo, primo gol per Marilungo con la maglia del club. Tutto nella cornice del Picco e nel derby ligure contro l’Entella che ha reso quel pomeriggio ancora più speciale. “La prima rete non me l’aspettavo così ma sono contento perché era il derby, perché venivamo da due sconfitte, e tra l’altro secondo me contro il Carpi non meritavamo neanche di perdere. Comunque eravamo a zero punti, serviva una vittoria un po’ per smuovere la classifica, un po’ per il morale, per lavorare meglio in settimana. Speravamo davvero di vincerla – ha raccontato ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – e alla fine sono stato più contento di questo che del mio gol in sé”. Anche adesso, un attaccante non ossessionato dal gol. La cosa fondamentale resta sempre la vittoria, giusto? L’importante. Come la dedica, il primo pensiero andato subito alla figlia.

“Comunque sì, mi è mancato il gol. L’anno scorso non sono riuscito a farne, non ho avuto neanche tante occasioni. Diciamo che dal punto di vista realizzativo ho fatto un po’ di fatica. Ormai però è acqua passata”. Nessun gol con la maglia dell’Empoli ma 4 assist, perché “gioco sempre per cercare di vincere la partita, non sono ossessionato dal gol in questo senso. Se ho delle occasioni e le sbaglio mi arrabbio, se invece gioco una buona partita, la squadra gioca bene e il gol lo fa qualcun altro sono felice lo stesso. Non sono un attaccante che vive soltanto per il gol”. Ma quindi non possiamo chiamarlo MarilunGOL? “Eh, è dura. Vuol dire che devo fare gol ogni partita, ne devo far troppi…”. E una risata accompagna, così come un pensiero ai tifosi dello Spezia per i quali questa non sarebbe affatto una cattiva idea. A partire da venerdì magari, per la trasferta contro il Venezia. L’aquila nella tana del leone. Una partita “tosta”, lo conferma Marilungo che però la sera prima, il giovedì, sarà davanti alla tv per l’Europa League per l’esordio dell’Atalanta, perché il suo cartellino è del club bergamasco, ma anche “per la famiglia Percassi che mi ha dato tanto”.

Tornando alla partita contro il Venezia, la chiave sta sempre nel prepararle al meglio: “L’allenatore con noi sta facendo un buonissimo lavoro. E’ giovane e molto preparato e sa quello che deve fare. Lavoriamo ad alta intensità, sempre con la palla, a ritmi alti. Tra l’altro è anche divertente allenarsi”, non ha dubbi su questo Marilungo. Il 3-5-2 come credo tattico e intensità in allenamento con Gallo. #PerchéSpeziaèquesta. “Mi trovo molto bene, è una bella città in cui si vive bene e spero di trovarmi sempre meglio”. Squadra che l’aveva cercato anche la scorsa stagione, ma poi la chiamata dalla Serie A l’aveva portato ad Empoli. Ora eccolo allo Spezia, alla con la voglia di mantenere continuità: “Fortunatamente sono due stagioni che non ho infortuni. L’anno scorso sono stato indisponibile per tre partite, due anni fa quando sono rientrato dall’altro infortunio ne ho giocate 36. Spero di aver finito con gli infortuni e di giocare più partite possibili”.

In campo con la barba, che a Cesena tagliava poco perché dopo una passata di rasoio ‘perdeva colpi’ (ma adesso zero scaramanzie, “per fortuna!”), e con quella maglia numero 39 che indossa perché è arrivato all’ultimo e i numeri a disposizione erano pochi. Lui, che di solito ha sempre portato l’89 “perché è il mio anno di nascita e mi è stato dato ‘a caso’ la prima volta senza volerlo. E da lì ho sempre giocato con quello sulle spalle, tranne gli ultimi anni in B”. Ma alla fine il 3 è solo un 8 tagliato a metà, parte di quella maglia 39 che ha esultato e fatto esultare all’ultimo secondo nel derby. Tutto grazie a quel Marilun… gol.

Guendalina Galdi

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