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‘Marek, Marek…’. Il gol, la 17 e la standing ovation del San Paolo: Hamsik riscrive la storia del Napoli

‘Alè, alè, alè, alè… Marek, Marek!’. Un sorriso orgoglioso, l’emozione della 116^ volta e le dita ad indicare il numero 17. Il San Paolo rispolvera il coro, quello buono. Che trent’anni fa esaltava il nome ‘Diego’ ma che oggi, invece, celebra Marek Hamsik. Ora sì, davanti a tutti. Ben 116 volte in gol con la maglia azzurra, come lui nessuno mai. Primo assoluto nella classifica all time dei marcatori azzurri, staccato proprio quel Maradona che al San Paolo ha scritto pagine e pagine di storia. Contro il Torino l’aggancio, vissuto quasi con normalità. Perchè quel gol era lì dietro l’angolo, atteso mesi e poi arrivato nel freddo dell’Olimpico.

Il numero 116, invece, ha un sapore speciale. Festeggiato davanti al proprio pubblico, a casa sua. D’altronde, come si dice, ‘Natala con i tuoi…’. Regalo firmato Babbo Marek, pesante e decisivo. In un pomeriggio iniziato male per il Napoli, sotto per ben due volte dopo i gol di Ramirez e Quagliarella intervallati dal momentaneo pareggio di Allan. Poi la raddrizzano i due idoli del San Paolo, quelli che probabilmente in questo stadio si sentono maggiormente a casa: Lorenzo Insigne e Marek Hamsik. Lo slovacco celebrato da un emozionantissimo applauso, standing ovation meritata per un campionato che ha fatto di Napoli il suo regno.

Nel 2007 bastarono appena 5,5 milioni per strapparlo al Brescia, per uno degli affari più azzeccati della storia del calcio. Arrivò bambino, 10 anni dopo è un simbolo della squadra azzurra. Primo cannoniere della storia, capace di segnare in tutti i modi: destro, sinistro, testa. Il copione era sempre quello: palla a Marek e… mani alla cresta. Diventata sempre più alta con il passare degli anni, così come il suo orgoglio di portare quella numero 17 sulle spalle e la fascia da capitano al braccio.

Il primo gol in Serie A con la maglia azzurra? Proprio alla Sampdoria, squadra che evidentemente è nel suo destino. Scambio stretto con Zalayeta e diagonale vincente. Primo assaggio di una giocata che poi Hamsik ha ripetuto più e più volte. Il gol numero 116 non è spettacolare come altri, ma è un po’ una sintesi del Marek goleador di questi anni. Tempo d’inserimento perfetto, puntuale all’appuntamento con il gol. E l’assist di Dries Mertens è un regalo di Natale pronto da scartare. Con la magia del San Paolo a rendere tutto ancor più bello.

Mario Lubrano

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