Due anni senza Diego. Napoli piange ancora Maradona, l’idolo indiscusso, il genio ribelle, il calciatore indimenticato. In campo e fuori. Così anche questo 25 novembre si trasforma in un’occasione per ricordare l’argentino: Maradona era scomparso esattamente due anni fa nella “sua” Buenos Aires. Sua come Napoli, che a chilometri di distanza non smette di piangere il Pibe de Oro, l’uomo che ha saputo metterla sulla mappa del calcio e non solo. In città oggi si è scatenata la corsa al ricordo in tutti i luoghi che l’hanno visto protagonista.
Due anni ormai di puro pellegrinaggio quello che i napoletani, i tifosi, gli appassionati di tutto il mondo fanno per Diego al suo Murales, quello dei Quartieri spagnoli. Ci sono passati simboli del calcio, turisti dai più diversi Paesi, il “Largo Maradona” è diventata casa di Maradona in città trent’anni dopo il suo addio a Napoli. Questa mattina il primo “appuntamento” alle 13 con gli arrivi societari tra passato e presente: Corrado Ferlaino – il presidente che lo portò in Italia nel 1984 – ha omaggiato l’argentino con dei fiori, un gesto ripetuto anche da Edo De Laurentiis, il vice presidente del Napoli di oggi. Tanti i tifosi presenti ai Quartieri, alcuni addirittura arrivati dall’Argentina, come fu anche un anno fa: alle 18 ha preso il via una fiaccolata in silenzio per Maradona per le vie del centro.
Dal centro di Napoli a Varcaturo, a poca distanza dal Centro tecnico del Napoli di Luciano Spalletti. Lì si è tenuto il 2° memorial “Diego Armando Maradona”, un evento per ricordare il genio argentino insieme con chi lo ha conosciuto e accompagnato in vita: tanti i tifosi presenti, così come gli ex compagni, da Salvatore Bagni a Bruno Giordano. In mattinata si è anche tenuto a Napoli, nel quartiere Montesanto, un torneo per bambini per omaggiare il calcio e anche la memoria di Maradona.
In serata, due gli appuntamenti in città. Il primo a teatro: al Trianon, nel centro città, lo spettacolo “Il tango di Dieguito”, un ricordo per Maradona in salsa musicale e attoriale. E poi soprattutto allo Stadio che oggi porta il suo nome: i tifosi del Napoli si sono dati appuntamento alle ore 21 all’esterno della nota Curva B dell’impianto per ricordare insieme e con affetto l’argentino che li aveva fatti sognare. E vincere. Un segno indimenticabile sulla città.
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