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Mani a formare un cuore alla tribuna, dedica speciale al fratello Rafael: prima gioia rossoblù per ‘Dani’ Bessa, ragazzo ‘blessed’ protagonista a Marassi

Invenzione Medeiros, prima gioia Bessa: i novanta minuti con vista salvezza del Ferraris finiscono così. Game Over a Marassi, 1-0 per il Genoa e rossoblù a più undici sul terzultimo posto, occupato proprio dal Crotone avversario di giornata a quota ventisette punti in classifica. Tutto a sei giornate dalla fine del campionato. “Quando i punti cominciano ad essere sempre più pesanti – il ‘Balla’ pensiero alla vigilia – le partite sono sempre meno e ogni punto è davvero un passo verso la salvezza”. Ora davvero a toccata di mano, impensabile soltanto un girone e novanta minuti fa col Genoa a sei punti dopo dodici giornate.

A regalare sorriso e (quasi) un altro anno in Serie A il primo gol maglia del Grifone sulle spalle di Daniel Bessa, arrivato l’ultimo giorno del mercato di gennaio (prestito fino al 30 giugno 2019 con diritto di opzione) dal Verona: invenzione di Medeiros (a sorpresa in campo al posto di Pandev), taglio a ricevere il cross del centrocampista che di testa mette alle spalle di Cordaz il pallone da tre punti. Nord che esplode, tutti ad abbracciare il protagonista di giornata: quell’italo-brasiliano partito da San Paolo e sbarcato a Genova passando per Curitiba, Milano (sponda Inter). E poi Vicenza, Olhão (in Portogallo), Rotterdam (Olanda), Bologna, Como e Verona.

Otto città, nove maglie e tanti prestiti per Daniel Bessa, semplicemente ‘Dani’: perché parenti e amici lo hanno sempre chiamato così. Faccia da bravo ragazzo, idee chiarissime e qualità a disposizione dell’allenatore di turno: guardare per credere. Stagione 2016-2017, 41 presenze e 8 gol nel cammino che ha riportato l’Hellas Verona in Serie A. Tra giocate imprevedibili, inserimenti improvvisi, dribbling e qualche numero da… calcetto. Eh già, perché in Brasile il ragazzo giocava sempre e solo a quello, “tutto il tempo, quando ho iniziato a 11 avrei dovuto lasciare il mondo del futsal, ma ho continuato lo stesso: per un periodo anche di nascosto, mi piaceva troppo. Una volta arrivato all’Inter ho dovuto smettere”. Anche se giocate e invenzioni gli sono rimaste dentro. Sulle tracce sempre di Xabi Alonso – “uno dei centrocampisti che ammiro di più! Un modello” – e con la consapevolezza di essere un ragazzo fortunato: anzi, benedetto.

Come racconta il ‘Blessed’ tatuato sul braccio. “Me lo sono fatto perché mi ritengo una persona fortunata e benedetta dal Signore. Per tutto quello che ho avuto e fatto, per tutto quello che possiedo ora: famiglia, fidanzata, amici, lavoro ma soprattutto salute”. E una maglia rossoblu, da conquistarsi allenamento dopo allenamento. Sul prato del Pio. In silenzio, sorriso sempre stampato in faccia, aspettando il proprio momento: come quello di oggi. Partita delicatissima da non sbagliare assolutamente, Ballardini che decide di mandarlo in campo dal primo minuto al posto dello squalificato Rigoni. La risposta del centrocampista al minuto 28 di Genoa-Crotone: invenzione di Medeiros, prima gioia rossoblù per Daniel… anzi Dani.

“Il mio primo gol qui a Genova, sono molto contento: una rete importante, in casa e davanti ai nostri tifosi. Poi ha portato i tre punti – parole ed emozioni di Bessa dalla pancia del Ferraris dopo il primo sorriso genovese. L’esultanza? Un cuore formato con le mani verso la tribuna: “Era per la mia ragazza Rafaela dopo il sollievo per il Var. La dedica però è per mio fratello Rafael, che da un po’ mi stava dicendo che il primo gol a Genova era suo”. Arrivato oggi, nel pomeriggio vista salvezza di Marassi. Quello deciso dal colpo di testa di Dani(el) Bessa: il ragazzo ‘blessed’ talento nei piedi e sorriso stampato in faccia. Pronto a conquistare il Genoa, oggi il primo passo. Da tre punti, verso un altro anno in Serie A.

Marco Bovicelli

Nato a Genova il 26 novembre del 1979, mi laureo nell'Università della mia città in Scienze della Formazione. Inizio a raccontare di pallone nel 2012 nella trasmissione "Goal Sera", sull'emittente ligure Telenord (anche se leggende metropolitane mi vogliono, microfono in mano davanti alla tv, a fare telecronache già all'età di cinque anni). Ho collaborato in qualità di redattore con fantagazzetta.it e ilpubblicista.it (testata online e cartacea con la quale lavoro tuttora). Giornalista pubblicista dal 2014, metto parole ed emozioni su Gianlucadimarzio.com dal novembre del 2013, per il quale ho iniziato seguendo quotidianamente la Sampdoria oltre a Genoa, Savona ed Entella. Sempre in viaggio, nella mia borsa non possono mancare penna, tablet e un buon libro.

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