L’intuizione è nata da una telefonata: “Ma perché non lo convocano mai, questo è forte”. Risposta: “A me non lo aveva mai segnalato nessuno”. E’ nata più o meno così la scalata di Sandro Tonali al calcio italiano partita due anni fa. Lionello Manfredonia ha alzato la cornetta, Massimo Piscedda, all’epoca responsabile tecnico della B Italia, ha recepito il messaggio e non se l’è fatto ripetere due volte.
Convocazione per Tonali e premio come miglior giocatore della Lazio Cup Maestrelli: “Noi del settore giovanile del Brescia abbiamo subito visto le grandissime potenzialità di quel ragazzo – racconta Manfredonia a Gianlucadimarzio.com – che fino a quel momento però non aveva ancora avuto la possibilità di mettersi in mostra del tutto. Dopo la convocazione nella B Italia è arrivato fino all’Under 21. E ora Cellino si trova in casa un tesoro da 20 milioni”.
Intuizione, lavoro, percezione del talento. Lionello Manfredonia è da sempre abituato a lavorare con i giovani. Lasciato il calcio giocato ha lavorato col settore giovanile della Roma fino ad arrivare a quello del Brescia due anni fa.Si è formato anche all’estero, ha girato vivai e scoperto nuove realtà. Un bagaglio d’esperienza che ha deciso ora di mettere a disposizione degli altri, avviando un progetto chiamato “Ilverocalcio”. Un corso di perfezionamento di tecnica e tattica individuale, rivolto a ragazzi dai 10 ai 14 anni.
Finte, dribbling, tiri in porta e passaggi. Ma anche contrasti e guida della palla. Fondamentali tecnici per formare i ragazzi sui principi della tattica e tecnica individuale. Un corso per migliorare le basi e costruire i calciatori del futuro: “Il calcio italiano dovrebbe fare un passo indietro per andare avanti – analizza Manfredonia – dovremmo ripartire dalle basi come si faceva una volta. Il tiro con entrambi i piedi, la percezione dello spazio, la tecnica individuale. Vedo ragazzi che arrivano in Primavera e faticano a calciare in porta”.
Prendere spunto anche dagli altri paesi europei per crescere, questa l’idea lanciata da Manfredonia, che con il suo corso rivolto a squadre professionistiche e dilettantistiche punta alla formazione di giovani preparati: “In Italia il 30% delle scuole non ha una palestra. Questa è una cosa grave perché negli altri paesi il calcio viene praticato tutto il giorno, grazie soprattutto al supporto delle scuole”. Per questo l’ex difensore si è messo in prima linea per la formazione dei futuri calciatori.
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