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Italia, Mancini: “Costruiamo un nuovo progetto. I giovani devono giocare”

Stiamo cercando di fare qualcosa di diverso“. Roberto Mancini racconta la sua Nazionale e lo fa ai microfoni di Sky, dove spiega il suo progetto di rinnovamento di casa azzurra. “Non essere andati ai Mondiali penso che sia stata una tragedia per tutti gli italiani” dice il commissario tecnico, “ma il calcio in Italia è questo. La prima cosa che abbiamo cercato di fare è stata dare tranquillità ai ragazzi: non è facile ripartire dopo sconfitte così importanti. Noi pensiamo che ci siano giocatori bravi tecnicamente. Ma ci vuole pazienza“.

Della serie: se sono forti, prima o poi emergeranno. “Noi dobbiamo farli divertire. E far divertire i tifosi. La cosa bella infatti non è stata battere la Polonia in sé ma aver fatto vedere qualcosa di diverso. Noi proviamo a fare il pressing alto, ci abbiamo provato da subito. Volevo rendere propositiva la mia squadra sia in casa, sia fuori“.

Riuscirci, però, è un’altra cosa. Soprattutto per una Nazionale giovane, che ha bisogno di ricostruire. “Io ho sempre detto che in Italia non è mai capitato di poter lavorare su un numero così limitato di giovani. I giocatori ci sono, ma adesso sono forse un po’ troppo giovani. Ai nostri tempi, quelli bravi giocavano già a 18-19 anni. Ora si fatica a 20-21. La nostra speranza è che questi giocatori possano scendere in campo con più regolarità: se pensiamo all’Under 21 che ha sfidato a Udine il Belgio e vediamo che i nostri avversari avevano dei giocatori che facevano già la Champions… La qualità c’è, va fatta crescere“.

Ogni riferimento all’attacco è casuale? Le punte, in questo momento, sembrano il problema principale. “Immobile ha detto che spera di avere la mia fiducia? Ma ce l’ha. Non l’ho chiamato quando era infortunato: nella Lazio fa tanti gol e in Nazionale non avrà problemi. Ma così lo penso anche per Belotti. Io spero ci possano essere tanti attaccanti che fanno gol. Perché se giochi bene ma non segni, non vinci. La speranza è di avere l’imbarazzo della scelta“.

Dei tre che hanno giocato davanti l’ultima volta” dice Mancini, “Insigne è quello che può far più gol di tutti. Chiesa non ce l’ha ancora, per esempio. Noi pensiamo sempre al padre e a come calcia lui: deve essere più continuo, ma pensiamo che ha solo 21 anni… Bernardeschi? Può avere il gol, ma propone un altro tipo di calcio. La speranza è che ci possa essere l’imbarazzo della scelta: oltre a Belotti e Immobile, anche Zaza, Balotelli e magari qualche altro giovane. Se fanno gol, noi siamo felici. Barella? È molto bravo: sa giocare corto, lungo. Può avere anche i gol. Ha però fatto solo una ventina di partite in A, deve crescere ancora“.

L’idea di Mancini è molto chiara: “Se hai i giocatori bravi devi cercare di metterli in campo. Magari non proprio tutti insieme, ecco. Ma in questo momento bisogna pensare a questo“. Di nuovo, pensando ai giovani: “Dobbiamo vedere Barreca, che purtroppo ora a Monaco si è infortunato. Stiamo valutando Piccini, che nel Valencia gioca la Champions. Poi Conti, Spinazzola… Tutti giocatori che quando torneranno in campo saranno valutati. Ricordiamoci che noi non dobbiamo pensare solo agli Europei, ma anche ai Mondiali“.

Il rischio è la squadra sia fisicamente poco valida? “Abbiamo Zaniolo, che è molto forte fisicamente. Però sì, questa criticità a volte c’è. Ecco perché contro la Polonia ho inserito Lasagna e proprio Piccini, per cercare di dare qualche centimetro in più nei calci piazzati“. E tornando agli attaccanti, non si può che parlare di nuovo di Balotelli: “Noi la possibilità gliel’abbiamo data e gliela ridaremo, ma dovrà stare bene. Lui ha 28 anni, gioca e rientra nei parametri“.

Noi” insiste Mancini, “stiamo pensando a un percorso. Avremo momenti bellissimi, altri molto meno. Altri felici, altri no. Dobbiamo imparare a crescere, cresceremo insieme“.

Redazione

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