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Manchester United, con Zirkzee si segue la linea “millennials”

Tante estati con grandi esborsi economici che non hanno portato ai risultati sperati. Tanti campionati in cui la parte rossa di Manchester non è mai riuscita nemmeno a impensierire quella celeste. Da anni, lo United sembra ancora incapace di tornare ai suoi livelli. 

 

 

Poco meno di due mesi fa, però, gli uomini di Ten Hag si sono presi la loro rivincita su quelli di Guardiola, conquistando la FA Cup. A decidere la gara sono stati Kobbie Mainoo e Garnacho, entrambi nati dopo il 2000. È in questo contesto di piccoli segnali di rinascita, basati sui giovani, che si inserisce perfettamente Zirkzee

Zirkzee-United: le cifre dell’affare

Lo United verserà 42.5 milioni nelle casse del Bologna. Zirkzee, nella giornata di ieri, era in città per svolgere le visite mediche. 

 

Manca, insomma, solamente l’annuncio ufficiale da parte dei Red Devils. Zirkzee firmerà un contratto quinquennale che, quindi, lo legherà al club fino al 2029. 

I millennials, la Serie A e la volontà di Ten Hag

Zirkzee arriva al Manchester United un anno dopo Hojlund, altro calciatore che aveva fatto una grandissima annata nel campionato italiano. Nel suo trasferimento dal Bologna, sicuramente, ha contato moltissimo la volontà di Ten Hag, connazionale del centravanti ex Bayern Monaco.

 

Il classe 2001, poi, fa continuare al Manchester United il grande processo di ringiovamento del club. Basti pensare, infatti, che in attacco, con l’arrivo di Zirkzee, sarebbero ben 8 su 9 i giocatori ad essere nati dal 2000 ad oggi. 

Far rinascere un ciclo vincente

Sir Alex Ferguson sposava perfettamente questa filosofia. Il suo Manchester United, che resterà per sempre nella storia del calcio, vinceva tutto, ricostruiva da zero e riconquistava tutto. In Inghilterra molti pensano che senza di lui il Manchester United non tornerà mai quello di che è stato. Per questo, forse, non esiste soluzione migliore che replicare quel modello. Giovane e vincente: il Manchester United vuole tornare grande grazie ai Millennials.

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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