Come un interruttore. On/Off. La prima di Ole Gunnar Solskjaer sulla panchina del Manchester United è buona (molto buona). Cinque gol e serenità ritrovata. Mourinho? Un lontano ricordo.
Uno spogliatoio rivitalizzato, una piccola ‘rivoluzione francese’ tra Martial che ritrova la via del gol (dopo due gare ed una mancata convocazione contro il Fulham) e un Pogba ritrovato, Old Trafford che alla fine intona il nome del nuovo manager accolto come fosse il miglior acquisto del momento e quei consigli di Rooney: “Ci ha detto solo di divertirci, di sorridere”
“Questo è il vero United”, commentano i tifosi dei Red Devils sui social. United per davvero adesso. Serenità, allegria, maglie regalate ai bambini sugli spalti a fine gara. E numeri: gara in cui la squadra ha realizzato più gol in questa stagione, il maggior possesso palla e la migliore precisione nei passaggi.
“Se i giocatori hanno questo stemma sul pezzo significa che hanno qualità”. Non fa una piega, parola di Solskjaer, traghettatore che ha convinto. E di certo è per questi 5 gol realizzati contro il Cardiff; non tanto per la quantità, ma proprio per il numero in sè.
Lo United infatti non segnava 5 reti dall’ultima partita di Sir Alex Ferguson sulla panchina dei Red Devils. Era il 19 maggio 2013.
Cinque anni e diversi allenatori dopo, ecco Solskjaer che oggi ha iniziato la sua avventura nel migliore dei modi, con una manita per salutare Mou e ricominciare da dove Sir Alex aveva finito.
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