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Manchester City-Tottenham: destini opposti, un girone dopo

Il 15 di agosto, Tottenham e Manchester City si affrontavano a Londra nella loro prima partita dell’attuale edizione della Premier League. Vinsero gli Spurs per 1-0, in mezzo all’entusiasmo dei tifosi. Oggi alle 18:30 è in programma la partita di ritorno, all’Etihad di Manchester. Nel frattempo, in poco più di 6 mesi, il mondo si è capovolto. 

 

 

Quel giorno un gol di Heung-Min Son consegnò al Tottenham i tre punti contro i campioni d’Inghilterra in carica, e ai tifosi degli Spurs l’illusione di una stagione sullo stesso livello delle big della Premier.

Da Nuno a Conte

Alla guida dei londinesi c’era Nuno Espirito Santo, scelto dal nuovo direttore generale Fabio Paratici dopo i successi al Wolverhampton per rilanciare gli Spurs, reduci da un settimo posto. Nuno aveva sostituito Mason, allenatore ad interim dopo l’esonero di José Mourinho, e sembrava essersi conquistato la fiducia e la stima dei suoi giocatori in poche settimane, in virtù di un carisma ormai celebre in Inghilterra. Le buone impressioni lasciate da quel match furono confermate dalle due partite successive, altri 1-0 con cui il Tottenham batté Wolverhampton e Watford e si stabilì in vetta alla classifica a punteggio pieno. Un idillio che si sarebbe infranto qualche mese dopo, con una netta inversione di marcia: il primo novembre, gli Spurs annunceranno l’esonero di Espirito Santo e l’ingaggio di Conte

 

 

Le prime prove in campionato dell’allenatore leccese sono eccellenti. Conte si toglie anche uno sfizio, guadagnandosi il record di imbattibilità per le prime partite su una nuova panchina in Premier. Poi, le prime difficoltà: a ridosso del Natale, che in Inghilterra non è sinonimo di “sosta”, bensì di intensificazione degli impegni, il focolaio Covid che obbliga alla chiusura del centro sportivo e alla mancata disputa di diverse partite. Tra queste, anche quella con il Rennes, di Conference League, che la Uefa deciderà di non rinviare, costringendo gli Spurs all’eliminazione ai gironi. E ora le tre sconfitte consecutive in campionato (a Conte non accadeva dai tempi dell’Atalanta, 2009-2010), che si sommano all’eliminazione in semifinale di EFL Cup

 

 

City dominante

Il Manchester City ebbe l’occasione di riscattarsi immediatamente, dopo quella sconfitta, vincendo 2 partite di fila e segnando un totale di 10 gol, 5 all’Arsenal e 5 al Norwich. Il girone di Champions è stato letteralmente dominato dai “Citizens”, e la “regola del cinque” è stata confermata in questa settimana, con la vittoria di Lisbona che ha di fatto garantito la qualificazione ai quarti. Nel frattempo, il City è primo, anzi “primissimo” in campionato, dove guida a più 6 sul Liverpool. Nelle ultime 15 uscite complessive, ha ottenuto 14 vittorie e un pareggio. Le recenti difficoltà del Bayern Monaco la rendono serissima candidata al titolo virtuale di “squadra più forte del continente”, e a quello, molto più concreto, di favorita alla vittoria della Champions. 

Copia e incolla

I punti di distacco tra Tottenham e Manchester City in Premier ora sono 27, anche se gli Spurs hanno tre partite da recuperare, i Citizens nessuna. Il mercato di gennaio, che avrebbe dovuto rinforzare soprattutto il Tottenham, non sembra dare frutti, al momento. A preoccupare Conte è soprattutto una difesa che contro il Wolverhampton ha avuto molte responsabilità in entrambi i gol degli ospiti. Alla vigilia del match, i due allenatori si sono fatti i complimenti a vicenda. Ha iniziato Conte, definendo Guardiola “il miglior allenatore al mondo“. Pep ha risposto smarcandosi da questo riconoscimento e individuando in Conte “una fonte di ispirazione per chiunque: dopo il suo arrivo, in Premier molte più squadre hanno iniziato a giocare a 3 dietro, un vero copia e incolla“. Un altro copia e incolla, quello del risultato dell’andata, è quanto servirebbe a Conte per essere felice.

Andrea Monforte

Classe 2000, monzese (d’adozione), studio Lettere a Milano. Un’indomita ed ereditaria passione per lo sport (calcio, ovviamente, ma anche ciclismo), declinata in “narrazione” tecnica e sentimentale: la critica della complessità come antidoto alla semplificazione. La vaghezza del ricordo personale ha reso l’azzurro del cielo di Berlino 2006 un’indelebile traccia mitologica. Sono nato lo stesso giorno di Ryan Giggs e di Manuel Lazzari, ma resto umile.

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