Il Manchester United cala il poker e il Chelsea fa la conta degli errori. Sonora lezione dei Red Devils ieri, nella prima giornata di Premier League, alla formazione di Frank Lampard, finito nel mirino delle critiche dopo la sconfitta maturata per la doppietta di Marcus Rashford e le reti di Anthony Martial e Daniel James.
Tra i più accaniti, l’ex allenatore dell’Inter (nonché ex dei Blues e pure dello United) José Mourinho: “Per la sua prima gara ufficiale avrebbe dovuto scegliere una squadra più esperta – ha commentato lo Special One – Ha iniziato con Tammy Abraham, 21 anni, e Mason Mount, 20. Avrebbe dovuto optare, invece, per Olivier Giroud e N'Golo Kante”.
Parole pesanti, che non sono passate sotto silenzio: “Non bado a cosa dicono gli altri – ha risposto secco Lampard – io credo in questi ragazzi. Non posso, inoltre, guarire i calciatori dagli infortuni. Ho mandato in campo chi avevo a disposizione”.
Poi è tornato sulla gara: “Ci mancavano diverse pedine di livello internazionale. Non sono scuse e non mi interessa cercarle, ma siamo rimasti in gara per larghi tratti e abbiamo pagato un conto salato per le distrazioni e gli errori commessi”.
Le motivazioni, tuttavia, non hanno soddisfatto il portoghese, convinto si potesse uscire con un risultato diverso dall’Old Trafford: “Se Kante ha nelle gambe 35 minuti o un’ora, può partire dall’inizio e uscire quando termina la benzina. Marcos Alonso era in panchina, mentre giocavano calciatori inesperti e ciò si è rivelato fatale. Questo non è il Manchester United che faceva tremare il mondo, ma semplicemente il Manchester United”, ha concluso Mourinho.
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