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Personalità e garanzia Shevchenko: Atalanta, chi è Malinovskyi

Affamato, determinato, tuttofare. Gasperini e l'Atalanta potranno contare sulla qualità e il dinamismo di Ruslan Malinovskyi. La società nerazzurra ha ufficializzato (QUI) l'arrivo del centrocampista classe 1993 dal Genk, club che continua a sfornare talenti di livello assoluto. L'ucraino è infatti solamente l'ultimo di una lunga lista di cessioni eccelenti: da Courtois a De Bruyne, passando per i vari Milinkovic-Savic, Koulibaly e Castagne – altra piacevole scoperta dell'Atalanta nelle Fiandre – fino a Bailey e Colley, sbarcato la scorsa estate a Genova sponda Sampdoria.

Malinovskyi non ha mai avuto paura di rischiare. Deciso e risoluto, con in testa solo l'obiettivo di migliorare passo dopo passo. Nel 2016 ha rifiutato le lusinghe di alcuni club inglesi, che si erano fatti avanti, per approdare al Genk. Un piccolo passo in avanti per continuare a crescere dopo le esperienze in prestito al Sevastapol e allo Zorya Luhansk in patria. Arrivato allo Shakhtar Donetsk dal Polissya Zythomir, Malinovskyi è cresciuto calcisticamente in uno dei settori giovanili più importanti dell'est Europa come quello del club ucraino, spiccando per le sue doti tecniche e fisiche. Dopo la trafila nel settore giovanile, lo Shakhtar decide di cederlo a titolo temporaneo per garantirgli un buon minutaggio e farlo maturare: il centrocampista debutta in Europa League con la maglia dello Zorya e nello stesso periodo viene eletto miglior giovane del calcio ucraino. Le ottime prestazioni non passano inosservate, con il classe '93 che riceve le prime chiamate dal Regno Unito. A sorpresa, è il Genk a convincerlo: nonostante lo scetticismo iniziale, con molti che volevano vederlo confrontarsi con il calcio inglese, in Belgio Malinovskyi trova l'ambiente giusto in cui continuare il processo di crescita. Una scelta azzeccata, con l'ucraino che ben presto diventa un perno della squadra belga e in quattro anni colleziona 135 presenze condite da 30 reti e 32 assist portando a casa l'ultima Jupiler Pro League.

Gasperini avrà a disposizione un vero e proprio jolly nel suo 3-4-2-1, con Malinovskyi che potrà ricoprire diversi ruoli all'occorenza. Il 26enne ucraino può giocare, infatti, al posto di uno tra Freuler e De Roon in mezzo al campo o far rifiatare Ilicic o Gomez sulla trequarti. Nella passata stagione, sotto la guida di Paul Clement – così come accade con la nazionale ucraina -, l'ex Shakhtar è stato utilizzato anche come mezzala in un centrocampo a tre. Un tuttofare in grado di poter dare il suo contributo sia in fase di costruzione di gioco e di rifinitura che in quella di non possesso. A garantire per lui c'è Andriy Shevchenko. L'ex attaccante del Milan, ora CT dell'Ucraina, non riuncia mai a Malinovskyi nel suo 4-3-3, in quello che lo stesso Sheva ha definito il miglior reparto della sua nazionale. Il classe 1993 viene impiegato sia come mediano che nel ruolo di mezzala e oggi rappresenta un pilastro della sua nazionale.

Un centrocampista con numeri da attaccante. Nella passata stagione, Malinovskyi – che vestirà la maglia numero 18 dell'Atalanta – si è rivelato un vero e proprio uomo in più in fase realizzativa, diventando decisivo per il Genk nella conquista del titolo nazionale: 37 partite giocate su 40, 13 gol (4 nei playoff per lo scudetto) e 12 assist, che si aggiungono ai 3 gol e 4 assist tra Coppa del Belgio ed Europa League. La Roma ci ha provato a gennaio, la Sampdoria ha tentato l'assalto nelle ultime settimane ma è l'Atalanta ad essere riuscita a fare lo scatto decisivo. Malinovskyi rappresenta un rinforzo di spessore a livello tecnico e di personalità per i nerazzurri, che sperano di poter contare sui gol dell'ucraino, in vista dell'esordio assoluto in Champions League e una nuova sfida per Malinovskyi, ancora una volta pronto a vincere una nuova sfida.

A cura di Alessandro De Felice

Redazione

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