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Malagò: “Il calcio è lo sport più popolare, ma deve dare dei segnali. Rimandare la giornata di Serie A una decisione giusta”

Dopo la tragedia di oggi, arrivano anche le parole di Giovanni Malagò in conferenza stampa al CONI: “Avevo un incontro di lavoro attorno alle 10. Marco Brunelli della Lega mi ha comunicato la drammatica notizia. Sono andati in camera a bussare perchè non rispondeva e non si era presentato per la colazione. Nel frattempo stavano per andare in campo due squadre con il Cagliari sua ex squadra, appena uscita la notizia dalle agenzie, i giocatori avevano esternato la voglia di non scendere in campo. Ho parlato con Giulini e Nicchi e si è proceduto a sospendere il Cagliari. Anche Tommasi mi rendeva partecipe che in altre squadre c’erano giocatori (compagni di squadra, nazionale) gli manifestavano la voglia di non scendere in campo. La partita che poteva essere maggiormente in discussione per il rinvio era il derby di Milano, visti i molti problemi di logistica. Ma due ex compagni di Astori dell’Inter (Borja e un altro non specificato) avevano chiesto di non giocare. Ho reso partecipe alla Lega la decisione di rinviare tutte le partite, con Marco Fassone che ha dato immediata disponibilità a sospendere il derby. Sono vicino alla compagna Francesca che ha una bambina di due anni, Vittoria. Tutto il nostro mondo è profondamente colpito per quanto successo. Le parole stanno a zero. Decisione giusta. Più che mai perché il calcio che io voglio è un calcio di valori, di ideali, di condivisione di emozioni, di rispetto dell’atleta e dell’uomo. Ritengo che la decisione presa è quella doverosa. Ho sentito diversi medici qualificati, tra cui la nostra eccellenza della medicina dello sport. Ho chiesto per capire, e proprio per questo invito tutti a non lasciarsi trasportare da speculazioni e illazioni”

“Nessun medico mi potrà mai dire che c’è un rimedio certo per ciò che riguarda il rischio di una morte improvvisa. Ovviamente ci sarà un’autopsia. C’è bisogno di serrare i ranghi sui controlli e aspetto medico? Sarebbe poco serio farlo ora. Ma una cosa mi sento di dirla. Il sistema medico sportivo del nostro paese è molto avanzato e apprezzato. Ha una credibilità fortissima nel mondo. Purtroppo è una casistica ridotta, ma possibile. Nella vita non penso valga il detto ‘the show must go on’. Il calcio è lo sport più popolare, ma deve anche dare dei segnali in momenti come questi”.

Redazione

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