Per festeggiare la prima rete della sua carriera in Serie B ci ha messo 329 partite, 101 delle quali giocate con la maglia del Bari. Storia di Mattia Maita: a due giorni dallo 0-3 di Cittadella, dove ha sfatato il tabù del gol in B e i biancorossi sono tornati alla vittoria a due mesi dall’ultima volta, il centrocampista ha raccontato le sue emozioni. “La dedica è per mia moglie e mia figlia, che mi sopportano e supportano – ammette – avevo avuto la stessa occasione contro il Palermo a inizio stagione ma stavolta è andata meglio”. Appoggio di Scheidler, sterzata sull’avversario all’altezza del dischetto e pallone alle spalle di Kastrati. Così si fa.
Maita non vuole certo fermarsi qui: dà ragione al suo allenatore Michele Mignani, che gli chiede di segnare di più. “Se ho 4-5 gol a stagione nel mio repertorio? Lo dico da anni ma ogni volta che arrivo davanti alla porta avversaria succede qualcosa, sempre per colpa mia – sorride – posso migliorare su inserimenti e tiri in porta. Cerco sempre di lavorarci e migliorare. Cerco di fare gol in più e essere più presente nell’area avversaria. Devo andare sopra la media. Una volta tiro troppo forte, un’altra troppo piano. Devo continuare su questa strada”. Quella che a 28 anni lo ha riportato in B, categoria toccata ancora minorenne con la Reggina prima di avviare un lungo percorso tra i pro: Rimini, Lumezzane, poi capitano a Catanzaro e da gennaio 2020 in Puglia. “Se ci sono arrivato ora è giusto cosi – sottolinea Maita – ho vinto il campionato con tanta fatica, ho raggiunto ora un obiettivo che avevo da quando ho iniziato. Non è stato per nulla facile”. E i numeri sono dalla sua parte: 17 presenze da titolare, assente solo per squalifica o infortunio. “Io pilastro di questa squadra? Il fatto che giochi sempre non vuol dire nulla. Credo che una squadra come la nostra stia dimostrando di essere forte anche in B. Siamo la sorpresa, all’inizio dell’anno si aspettava un Bari terzo”.
Riavvolge il nastro, Mattia. Passando dal rapporto con Mignani (“Gli devo tantissimo, mi ha dato la possibilità di crescere anche nel ruolo davanti alla difesa, dopo gli anni con Auteri nei quali preferivo giocare da mezzala, in fase offensiva più che difensiva”) a una carezza per Scheidler, protagonista a Cittadella con un gol e un assist: “Voglio rivolgere un pensiero per Aurelien, non è facile ambientarsi in tempi rapidi quando arrivi dall’estero. Non ha trascorso l’ultima settimana in modo sereno, sono contento di quanto ha fatto giovedì”. Nessun dubbio sull’avversario più forte incrociato sin qui: “Vasquez del Parma, un giocatore che non c’entra nulla con la categoria. Con una finta mi ha mandato al bar. La squadra che mi ha impressionato di più è stata il Pisa, anche al livello fisico”. La testa è solo al Modena, atteso domenica al San Nicola: “Verranno a giocarsela, hanno uomini di qualità in ogni reparto. Sarà una partita tosta ma siamo forti e abbiamo bisogno di fare punti”. Con vista sulla promozione diretta, oggi a -3. E se a Maita arrivasse una proposta dalla A? Il numero 4 dimostra di cavarsela con il dribbling: “Domanda troppo difficile a cui rispondere – sorride – non ci voglio nemmeno pensare”.
Le parole dell'allenatore del Milan Paulo Fonseca al termine della partita di Serie A contro…
Le dichiarazioni dell'allenatore gialloblù. Al termine del match con il Milan ha parlato l'allenatore del…
Continuano le contestazioni da parte della tifoseria del Milan contro giocatori e società Anche nel…
L'esterno portoghese si è fermato intorno al 30' della sfida contro i gialloblù: condizioni da…
Le dichiarazioni del centrocampista bianconero. Pomeriggio speciale per Weston McKennie che oggi, venerdì 20 dicembre,…
Su Raspadori ci sono la Roma e la Juventus: le due ipotesi di scambio che…