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Lunin, “carpe diem”: l’occasione di una vita con il Real Madrid

Come un fulmine a ciel sereno, direttamente da Valdebebas – centro sportivo del Real Madrid – ecco la notizia che non ti aspetti. “Dopo gli esami effettuati al nostro giocatore Thibaut Courtois, gli è stata diagnosticata una lacerazione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro”. Diversi e contrastanti i pensieri e le emozioni che pervadono la mente di Andrij Lunin, portiere ucraino classe 1999: dispiacere per il proprio compagno ma anche consapevolezza perché, quel momento tanto sperato quanto desiderato, ora è arrivato. Da dodicesimo uomo a punto di riferimento: l’eterna promessa ha finalmente la sua chance. 

Lunin, dall’Ucraina un biglietto di sola andata direzione Santiago Bernabeu

Le giovanili con Metalist e Dnipro, ma è con la maglia dello Zorja – club ucraino – che Lunin trova il contesto ideale per farsi spazio nel calcio che conta. Il Real Madrid gioca d’anticipo e si assicura il giovane portiere, considerato all’epoca uno tra i migliori prospetti del calcio europeo. E così dai quartieri di Krasnohrad, Lunin viene catapultato in una nuova cultura. Dopo diversi prestiti, tra Leganés, Valladolid e Real Oviedo – con prestazioni al di sotto delle aspettative – nel 2020 il ritorno al campo base. Al Santiago Bernabeu che, per almeno un’altra stagione, sarà il suo giardino di casa. 

Ancelotti: “Totale fiducia in lui”

“Lunin è un grande portiere. Ha fatto bene durante la preseason e abbiamo totale fiducia in lui. È un talento e quello che gli manca è quello che manca a tutti: l’esperienza che si guadagna giorno dopo giorno”. Queste le parole di Carlo Ancelotti nei confronti del portiere ucraino. L’esordio in campionato, questa sera – sabato 12 agosto – contro l’Athletic Bilbao.

Un anno per dimostrare il proprio valore, una stagione per cambiare la propria carriera. Casualità o segno del destino, Lunin è l’uomo giusto al momento giusto. Un’opportunità da non sprecare e da vivere con lo stesso entusiasmo di quel ragazzo arrivato a Madrid nel 2018.

  

Lorenzo Bloise

Classe 2001, nato nel comasco, oggi pendolare a Milano. Amante dello sport in tutte le sue sfaccettature: giocatore di provincia di basket, con il calcio mi sono limitato alla PlayStation. Cresciuto tra un doppio passo di Cristiano Ronaldo e un fadeaway di Dirk Nowitzki. Davanti alla televisione, allo stadio o al palazzetto con la stessa curiosità di un bambino. Highlights, repliche, interviste e dirette notturne: ogni scusa è buona per non perdermi nulla. La letteratura mi ha aiutato a riscoprire la bellezza e l'efficacia delle parole: le stesse che mi permettono di raccontare ciò che gli altri si limitano a guardare. Storie, anedotti e culture che si intrecciano tra di loro: per me lo sport è questo e tanto altro.

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