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Lund, un americano di Danimarca a Palermo: “Sorrido e mi godo ogni momento”

Sorridere sempre, anche nei momenti di difficoltà. Uno stile di vita quello di Kristoffer Lund, terzino sinistro del Palermo, tra le rivelazioni stagionali della Serie B. Arrivato in Sicilia la scorsa estate dagli svedesi dell’Hacken, Lund si è imposto subito, guadagnando anche la convocazione nella nazionale statunitense. Il tutto con il sorriso che costantemente lo accompagna.

Ho imparato quanto sia potente il sorriso e sento che le cose possono diventare serie molto velocemente, per questo sorrido molto – racconta Lund a Gianlucadimarzio.com – Quando sono entrato in campo con il bambino prima della partita contro il Modena ho visto quanto fosse felice e quanto sorridesse mentre camminava con me. Questo mi ha fatto sorridere ancora di più e mi ha ricordato perché è importante essere felici. Perché questo mostra l’emozione di godersi il momento esatto in cui ci si trova“.

 

Lo statunitense di Danimarca

Enjoy the little things, godersi le piccole cose. Lo sa bene Kris nato a Kerteminde, una piccola città portuale di 6.000 abitanti in Danimarca. “La mia infanzia è stata molto bella tra famiglia, amici e sport – ricorda – Ho praticato ginnastica, nuoto, pallamano e naturalmente calcio. Mi hanno sempre incuriosito le sfide fisiche e mentali, ma allo stesso tempo ho studiato il corpo umano e la biologia perché stavo pensando a un piano B come fisioterapista”.

 

Una passione per la biologia nata grazie a mamma Kirstin, nata in Colorado e trasferitasi circa 25 anni fa in Danimarca per continuare a lavorare come biologa marina. Mamma americana e papà Klaus danese, un mix di culture che ha contribuito alla crescita di Kristoffer. 

A casa parlavamo soprattutto danese, ma mia mamma ha sempre parlato inglese con me e i miei fratelli – spiega Lund – La mia famiglia è tutto per me, è sempre stata forte e sana e ci siamo sostenuti a vicenda. Ciò che mi manca di più è la loro vicinanza e quella dei miei amici”.

“Il Palermo mi ha convinto con il suo progetto”

Kerteminde oggi dista 3.000 km per Lund che la scorsa estate ha lasciato l’Hacken per il Palermo. “Anche altre società italiane mi volevano – ricorda – ma il progetto che mi ha presentato il Palermo mi ha convinto molto. È un orgoglio far parte della famiglia del City Football Group, il miglior gruppo calcistico al mondo. Di Palermo amo la gente e la cultura, ma soprattutto il sostegno dei tifosi.

Un danese (di nascita) a Palermo, sulla scia di Simon Kjaer.Visto che gioca nel Milan, mi piacerebbe giocare contro di lui” ammette Lund, cresciuto osservando le gesta di Paolo Maldini. Un desiderio che nasconde la grande ambizione dei rosanero, il ritorno in Serie A: “Certo che credo nella Serie A – spiega lo statunitense -. Dobbiamo concentrarci una partita alla volta. La promozione non è facile, ma abbiamo un’organizzazione molto forte e se lavoriamo tutti duramente allora sì, è possibile”.

 

“Serie A con il Palermo e Copa America? Nulla è impossibile”

Il 2023, però, ha segnato un altro cambiamento per Lund che, dopo aver giocato per la Danimarca nelle selezioni giovanili, ha risposto alla convocazione degli Stati Uniti di mamma Kirstin. “Ero estremamente felice e orgoglioso” ricorda Kris che ha condiviso l’esperienza con altri “italiani” come Pulisic, Weah, McKennie e Musah.

 

E all’orizzonte c’è la Copa America negli States, con la prospettiva di conquistare la convocazione dopo una stagione da protagonista con il Palermo: “Serie A con il Palermo e convocazione in Copa America? Non c’è niente di impossibile, se ci credi puoi realizzarlo. Certo, la convocazione in Nazionale dipende da chi l’allenatore ritiene sia il migliore e io farò di tutto per guadagnarmela, ma alla fine la decisione spetta a lui. E la Serie A è un impegno di squadra molto forte da raggiungere. È un sogno realizzabile? Assolutamente sì”.

Giovanni Mazzola

Siciliano, classe '96, cresciuto a pane e calcio...di provincia. Il mio primo ricordo è Corea-Italia del Mondiale 2002, non ho fatto in tempo per il golden gol di Trezeguet del 2000. Passione e curiosità sono le mie parole d'ordine: senza queste non avrei mai fatto il giornalista. Pubblicista dal 2018.

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