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Luis Alberto e la Lazio: un amore fatto di estremi

Lampi di classe e un carattere fortissimo: queste sono le caratteristiche che Luis Alberto ha fatto vedere nella sua carriera. Con i biancocelesti si sono alternati periodi idiliaci e di crisi. L’apice, però, è arrivato stasera. Nel post partita di Lazio-Salernitana, infatti, lo spagnolo ha spiazzato tutti rilasciando delle dichiarazioni perentorie sul suo futuro. Il numero 10 ha detto che non farà più parte del progetto biancoceleste e che non vuole più un euro dalla società: “Non so, ma so che questa è l’ultima mia stagione qui. Non voglio prendere più un euro dalla Lazio, ho già chiesto la rescissione del contratto. Credo che sia arrivato il momento di farmi da parte“. Parole molto forti da parte di Luis Alberto, che ha dichiarato di essere pronto a lasciare un contratto rinnovato solamente 7 mesi fa fino al 2028 con un ingaggio molto oneroso. Tutto questo, poi, è arrivato dopo una partita in cui la Lazio è stata contestata dai propri tifosi. Senza mezzi termini anche su questo tema, Luis Alberto ha definito “giusti” i fischi.

 

 

Lazio, l’eredità di Luis Alberto

La storia di Luis Alberto in biancoceleste è stata caratterizzata da continui alti e bassi, oltre che da altrettanti mal di pancia. Un esempio ne è sicuramente tutta la questione del rinnovo, poi arrivato, della scorsa estate. Lo spagnolo nel corso del pre campionato aveva deciso di non partire con i suoi compagni per l’amichevole contro l’Aston Villa e, alcuni giorni prima, si era sfogato sui propri social. 

 

 

Nei suoi otto anni alla Lazio quella di stasera sembra essere davvero la rottura più grande. In biancoceleste ha passato momenti di totale esaltazione, come nella scorsa stagione sotto la guida di Maurizio Sarri, e momenti in cui è stato anche criticato aspramente. 

 

 

Luis Alberto ha sempre dichiarato di voler chiudere la carriera nel proprio paese ma, dopo il rinnovo in estate, sembrava che questo discorso fosse rimandato. I biancocelesti perderebbero l’attuale capitano e, soprattutto, il protagonista delle migliori stagioni dell’era Lotito, una con Inzaghi e una con Sarri. Per un calciatore da scelte forti, in campo e fuori dal campo, l’epilogo non poteva essere che spiazzante. Tra lui e la Lazio non ci sono mai stati mezzi termini e quindi, forse, non poteva finire diversamente. 

 

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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Giuseppe Vignola
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