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“A saperlo avrei esultato di più”, un gol prima del lockdown premia la Lucchese

Una festa che ha il sapore di liberazione. E’ durata meno di un anno l’avventura della Lucchese in Serie D (l'elenco di promosse e retrocesse). Una società completamente nuova, nata dalle ceneri del terzo fallimento in appena undici anni. “Un record poco invidiabile, ma questa promozione sarà l’inizio di una nuova era”, assicura il presidente Bruno Russo a Gianlucadimarzio.com. Calabrese di nascita, lucchese nel sangue.

Per (e con) questa maglia ha fatto tutto: il calciatore, l’allenatore, il direttore sportivo e oggi il presidente: “Ho giocato nella grande Lucchese di Egiziano Maestrelli. Nel 2010, invece, mi son ritrovato a fare il ds, dopo l’ennesima ripartenza dall’Eccellenza. Ora è un’altra storia. Un ringraziamento speciale va al ds Daniele Deoma, al dg Mario Santoro e all’amministratore delegato Alessandro Vichi. Ho ancora in mente la corsa contro il tempo dello scorso agosto per ottenere l’iscrizione in sovrannumero in D ed evitare di ripartire dalla prima categoria”.

"Promozione meritata anche se avrei preferito giocare"

“Ci sarebbe piaciuto festeggiare sul campo, giocando fino alla fine”, prosegue Russo, “ma una volta appurato che non era possibile, la cristallizzazione della classifica è stata la scelta più giusta da parte della Lnd. Credo che la promozione sia meritata, avevamo il compito più difficile essendo partiti in ritardo. Piazze come Lucca, Mantova o Palermo non possono galleggiare nei dilettanti”.

"Mai più fallimenti, Lucca tornerà nel grande calcio"

“Il prossimo anno attueremo un calcio sostenibile”, anticipa Russo, “puntando sui giovani ma senza nascondere le nostre ambizioni. La Lucchese deve consolidarsi, non è possibile fallire ogni tre stagioni. Questa è la città di Puccini, regala emozioni e vogliamo renderla grande anche nel calcio. Ci ispireremo al grande ex presidente Maestrelli”. 

Iadaresta e quel gol promozione prima del lockdown

Classifica finale del girone A: Lucchese 48, Prato 47. Un primo posto sofferto, conquistato in extremis, nell’ultima partita prima del lockdown. Era il 22 febbraio, la Lucchese si impose sul pericolante Ligorna grazie a un gol di testa di Pasquale Iadaresta, prelevato nel mercato di riparazione dal Foggia: “E’ stato un segno del destino”, racconta l’ex bomber di Bari e Latina, “una partita drammatica, non riuscivamo a sbloccarla, prima contro ultima, rimanemmo in dieci dopo pochi minuti: Se avessi saputo di aver segnato il gol promozione avrei esultato di più”, racconta  sorridendo.

Ed ora si può pensare al futuro: “Son rimasto appena due mesi a Lucca, fatemi godere ancora un po’ la città. Mi piacerebbe restare, ne ho già parlato con la società”. Una vittoria sofferta, un segno del destino. Ricomincia così la nuova vita della Lucchese. 

Fabrizio Caianiello

Redazione

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