Categories: News Calcio

Luca Toni si ritira, Emanuele Filippini ricorda: “A Palermo capii che sarebbe diventato grande”

Eh sì, all’indomani della conferenza di addio al calcio di Luca Toni è proprio il caso di dirlo: gli anni passano per tutti! Certo che realizzare che quel giocatore tanto ammirato ed osannato, all’apparenza immortale, possa a breve appendere gli scarpini al chiodo è davvero una sensazione strana, quasi surreale. Un’adolescenza passata ad ammirare i suoi gol e ad imitare la sua esultanza e, tutto ad un tratto, ti ritrovi a dover scrivere del suo ritiro. Ah, la nostalgia… E chissà cosa come dev’essere per chi, come Emanuele Filippini, che aveva osservato e seguito in prima persona da compagno di squadra la crescita di quel giovane Luca Toni ai tempi del Brescia e del Palermo, dover apprendere la notizia del suo ritiro: “Secondo me è il momento giusto per ritirarsi vista l’età e l’anno un po’ sfortunato in cui ha anche giocato meno, ma è una cosa soggettiva” ha dichiarato Emanuele in esclusiva per Gianlucadimarzio.com.

“Dispiace perché vedere tutti i tuoi ex compagni che pian piano si ritirano, ti fa realizzare che ci sia un cambio generazionale e che gli anni passano, diventando vecchi (ride, ndr). Penso che si sarebbe ritirato anche in caso di salvezza, perché quando arrivi ad un certo punto vengono a mancare proprio gli stimoli e non si ha più la stessa voglia di andare agli allenamenti: si vorrebbe fare partitella e basta – ride di nuovo – e immagino che a lui sia successa la stessa cosa”. Una crescita esponenziale quella di Luca Toni che, dopo essere approdato in Serie A a 23 anni, non ha davvero più spesso di segnare: “Sinceramente ai tempi del Brescia, anche se era un giovane con qualità, non pensavo potesse arrivare a questi livelli. Tra l’altro, era spesso infortunato e non sapeva usare così bene il fisico: non nascondo che spesso era a terra dopo i contrasti e noi ci lamentavamo dicendogli: ‘Sei grande e grosso, stai in piedi…’.

Quando invece lo ritrovai a Palermo era un giocatore cambiato ed era lui a far cadere gli altri! Fu proprio a Palermo che capii veramente dove sarebbe potuto arrivare – continua l’ex centrocampista di Brescia e Palermo, tra le altre – La sua grande forza è sempre stata quella di avere un carattere solare, un po’ ‘farfallone’ nel senso che non subiva le pressioni e pensava solo a giocare. Ricordo un aneddoto particolare su Luca, quando dopo una nostra vittoria contro il Perugia, io e mio fratello avevamo fatto a botte nello spogliatoio appena finita la partita perché non mi passò il pallone e, proprio mentre ce le stavamo dando, pestai con i tacchetti il piede di Toni e gli feci un taglio. Lui allora si alzò zoppicando e ridendo continuava a dircene di tutti i colori”.

Niente male eh, quel Brescia 2002/2003 come squadra: oltre a loro, Baggio, Tare, Antonio Filippini, Matuzalèm e Appiah, tra gli altri. Ma non dimentichiamo forse qualcuno? Sì, a vestire la maglia delle ‘rondinelle’ insieme a loro c’era anche un certo Pep Guardiola, fresco di delusione europea in Champions col suo Bayern che, a detta di Filippini, già ai tempi del Brescia aveva dato qualche segnale riguardo al proprio futuro raggiante da allenatore: “Per quanto riguarda Pep, dico che è stato molto sfortunato contro l’Atletico perché ha dominato la partita, nel calcio può capitare… Io ho avuto la fortuna di potere vedere da vicino i suoi allenamenti e vi posso assicurare che è un grandissimo allenatore ed è preparatissimo, ma già ai tempi del Brescia si vedeva che era un predestinato e che sarebbe diventato un grande allenatore per carisma e idee. Ha avuto anche il merito e la fortuna di allenare subito grandi squadre e, se devo dirla tutta, lo vedo bene anche l’anno prossimo in Inghilterra al City perché è un campionato fisico ma meno tattico: potrà importare qualcosa di nuovo grazie alla conoscenza sia del campionato spagnolo che di quello italiano”.

Conosciamo il Guardiola allenatore: chi non ha mai ammirato il lavoro svolto da Pep al Barcellona ed al Bayern, tra titoli vinti e tiki taka… Ma il Pep compagno di squadra che tipo era? “Capimmo subito che Pep era un ragazzo simpatico ed alla mano, col quale si poteva scherzare – incalza Filippini – Pensate che quando arrivò a Brescia, si presentò al suo primo giorno con un maglione di lana bruttissimo! Tra l’altro, faceva caldissimo e lo prendevamo in giro chiedendogli come, dopo 13 anni di Barcellona, riuscisse ad usare quel maglione. Gli dicevamo che faceva proprio cag… ehm… schifo! – ride – Ancora oggi, quando ci rivede, si ricorda quanto fu per lui un’esperienza positiva a Brescia, ma non perde occasione per dire che il suo unico errore dei tempi delle ‘rondinelle’ fu proprio quel maglione!”. Tra ricordi ed aneddoti, anche la nostra intervista è terminata, ma dalle parole di Emanuele Filippini siamo certi che, anche se il tempo passa per tutti, certi personaggi come Toni e Guardiola non passeranno mai.
Alberto Trovamala

Redazione

Dal 2011 ne abbiamo fatta di strada, sempre con voi al fianco. Ci piacciono le notizie, il mercato, il calcio. Sì, ma soprattutto le storie, le emozioni, il bello che questo mondo può regalare. E amiamo raccontarvelo.

Recent Posts

Fiorentina, ora è ufficiale: esonerato Stefano Pioli

La notizia era nell'aria da qualche giorno, ora è ufficiale: Stefano Pioli non è più…

25 minuti ago

Fiorentina, squadra affidata a Galloppa fino a Mainz. Poi la società deciderà sul futuro

La Fiorentina ha scelto di esonerare Stefano Pioli dopo la sconfitta in casa contro il…

26 minuti ago

Spezia, la proprietà ha deciso: Donadoni sarà il nuovo allenatore

Decisione nella notte da parte della proprietà dello Spezia: sarà addio con D'Angelo, al suo…

27 minuti ago

Roma, si ferma Dybala: lesione di medio grado del bicipite femorale per l’argentino

L'attaccante della Roma Paulo Dybala si ferma per infortunio: lesione di medio grado del bicipite…

1 ora ago

Napoli, la probabile formazione contro l’Eintracht Francoforte: ballottaggio Lobotka-Elmas

La probabile formazione del Napoli di Antonio Conte per l'Eintracht Francoforte in Champions League  Il…

31 minuti ago

Consapevolezze – Scalera: “Io (ci) sono”

Se chiudo gli occhi davanti a me appare un’immagine di mio nonno Ottavio. Non penso…

2 ore ago