Follia nerazzurra, Luca Ravenna: “La più grande partita della storia dell’Inter”

Un legame profondo con il nerazzurro, la follia di Inter-Barcellona e un finale tutto da scrivere: la nostra intervista al comico Luca Ravenna
Come si racconta una partita fuori da ogni schema immaginabile? Come si possono spiegare quelle sensazioni lasciate, soprattutto per un tifoso, da una gara con tredici gol in 180 minuti? “È stato tutto abbastanza indescrivibile, ancora adesso con gli amici ci chiediamo se qualcuno si sia ripreso. Ma questo è il bello del calcio, anche da adulto ti fa tornare ragazzino”: esordisce così il comico e attore Luca Ravenna, che ha raccontato ai microfoni di gianlucadimarzio.com il suo Inter-Barcellona, vissuto direttamente dalla curva nerazzurra, ma non solo.
Già, perché anche il primo atto aveva messo in chiaro il livello della partita. E Luca Ravenna l’ha vissuto da vicino. “Penso sia stata una delle partite più belle a eliminazione diretta nella storia della Coppa dei Campioni. È stato ancora più incredibile perché a San Siro avevamo ancora negli occhi la partita dell’andata, soprattutto per chi come me ha avuto la fortuna di vederla allo stadio anche a Barcellona, è tutto diverso”.
Una partita che aveva già regalato emozioni e spettacolo, con tre gol per parte e giocate rimaste impresse, come il gol di Thuram e quello di Lamine Yamal. Eppure a San Siro è scattato qualcosa di magico, irripetibile, e Luca Ravenna non ha dubbi: “Credo che sia stata la migliore partita della storia dell’Inter. Dopo l’andata, al di là del fatto di passare o meno, pensavo di aver visto qualcosa di straordinario. Normalmente sono quelle partite che giocano squadre come Real Madrid, Manchester City, Barcellona e PSG, invece quando c’è la tua squadra è qualcosa di diverso“.
“Per me è stata la partita più grande per quello che c’era in palio, per la sceneggiatura folle, l’andamento dei gol, chi avevi davanti… il Barcellona ha Lamine Yamal, io penso che un giocatore forte come lui a 17 anni sia stato solo Pelé, ma era il 1958. Di sicuro la metto nella top 3, per tutta una serie di motivi legati alla scrittura drammaturgica della partita forse è stata la più grande”.
Barcellona-Inter è stata l’espressione massima della passione per tanti tifosi nerazzurri come l’attore milanese, che ha coltivato un legame con il club tramandato da generazioni. “Mio nonno prima, mio papà e ora io e mio fratello, che è la persona più interista del mondo: Peppino Prisco sarebbe fiero di lui. Come succede in tante famiglie italiane, il calcio è un po’ il luogo dello scambio emotivo”. Il viaggio di Luca Ravenna intreccia più volte i fili nerazzurri, sia nella vita da tifoso sia in quella lavorativa, ma ci arriveremo.
Luca Ravenna: “Dovevo esibirmi la sera dello scudetto. Il ricordo più bello? Un palo di Calhanoglu”
Come anticipato, la passione per l’Inter di Luca Ravenna ha radici profonde, e in tanti anni il comico ha costruito ricordi indelebili legati al nerazzurro: il più bello? Un palo in Champions League. “I ricordi belli li cementi mattone dopo mattone insieme a quelli medi e brutti, come quegli anni in cui arrivavamo settimi o giù di lì. I due derby di Coppa dei Campioni del 2023 sono stati incredibili perché hanno rimesso le cose a posto dopo quelli del 2003. Probabilmente scelgo il palo di Calhanoglu nel derby di andata di Champions di due anni fa, perché dopo i due gol ho pensato “questo è troppo, mi viene un infarto” (ride, ndr). Credo sia stato il momento più bello soprattutto per come è finita” ci ha raccontato l’attore.
Ricordate quel binomio tra passione e vita da comico? “Mi è capitato di essere sul palco con dei derby di campionato, una volta ero nelle Marche e l’Inter aveva vinto 3-2, facevo fatica”. Ma c’è un episodio che più di tutti spiazza Luca Ravenna. È il 22 aprile 2024, e per l’Inter è una data storica: quella sera si cucirà sul petto la seconda stella. C’è però un dettaglio, e non irrilevante: in quella stessa serata, è previsto uno spettacolo a Piacenza.
“La volta più clamorosa è stata l’anno scorso: il 22 aprile avevo uno spettacolo a Piacenza, e quella sera l’Inter ha vinto lo scudetto con il Milan, io non sarei riuscito a parlare e penso che anche gli spettatori si sarebbero concentrati su altro. Perciò gentilmente il teatro ha concesso di spostare la data e io sono andato in curva . Mi sono ripreso solo due minuti prima di salire sul palco il giorno dopo”.
“Questa Inter o quella del 2010? Dico questa”
Dall’emozione del ventesimo scudetto, torniamo a quella presente. O almeno, ricordiamola per fare un altro viaggio nel passato, questa volta al 2010: l’Inter del Triplete. Dopo la follia di Inter-Barcellona, Luca Ravenna ci ha detto che se dovesse scegliere tra la squadra attuale e quella di Mourinho, punterebbe sul presente per un motivo preciso. “Ho troppo negli occhi i ragazzi dell’altro giorno. Le squadre del passato sono come le bottiglie di vino, ti ricordano il sapore di quegli anni: la squadra del Triplete era incredibile e fortissima, forgiata sul carattere dell’allenatore, così come questa“.
“È veramente difficile poter scegliere, perciò dico questa Inter: c’è sempre l’idea che ci sarà qualcosa di più dolce e di più incredibile. L’Inter del 2010 era uno schiacciasassi, ha fatto un’impresa incredibile con Barcellona e Chelsea, e penso che proprio con il Chelsea si fosse sbloccato qualcosa. Eto’o e Milito mi ricordano Lautaro e Thuram, o anche Cambiasso e Barella: sono dei bei parallelismi, li rivedo molto“.
Una costante che fa sorridere l’attore, però, è rimasta tra le due formazioni: “Sono due squadre diverse, ma è veramente impossibile scegliere: quelli di oggi stanno scrivendo la storia, gli altri l’hanno scritta. Secondo me un tifoso dovrebbe avere il cuore nel passato e la testa nel futuro. L’unico che terrei è per forza Marko Arnautovic: è una cosa troppo bella che ci sia ancora”.
Yogi Berra, “Febbre a 90” e un finale da scrivere
La chiamata è quasi terminata, ma c’è spazio ancora per le ultime domande. Una, inevitabile dopo la rimonta di San Siro: Champions League e scudetto sono ancora possibili? “Come ha detto un mio amico, che sul 3-3 con il Barcellona diceva “ora testa a Torino!”. Scherzi a parte, come diceva Yogi Berra non è finita finché non è finita: siamo arrivati lì, abbiamo il dovere di giocarci tutto, per lo scudetto è molto difficile perché il Napoli sta tenendo botta e ha un allenatore che lo sa fare bene. Vediamo come finirà“.
Insomma, con i dubbi che regnano ancora sul finale di stagione dell’Inter, è lecito sognare. Ma se Luca Ravenna dovesse scrivere uno spettacolo sull’annata dei nerazzurri, come si svilupperebbe? L’attore ci risponde così: “Avendone viste già tante, tutti i tifosi che hanno a che fare un po’ con la scrittura pensano a “Febbre a 90” di Nick Horby come capolavoro assoluto del rapporto tra tifo, scontri pirotecnici e finali incredibili, però è ancora troppo presto e ci sono troppe cose in ballo: bisognerà vedere alla fine”.
Radici, follie e un finale da scrivere: il legame di Luca Ravenna con l’Inter aspetta la prossima pagina di storia nerazzurra.