“C’est un monstreee!”. Merci France, ma lo sapevamo già. Noi italiani almeno, noi che per sette anni ce l’abbiamo avuto “in casa”. Palermo prima, Napoli poi. Gol, gol, goool. 112 in Serie A. Una sentenza (…al fantacalcio!). “E’ un mostrooo”. Ora sì, ricordi ancora vivi. Che oggi, in Francia, tornano alla mente in un baleno. Poker di Cavani al Caen, il primo col Psg. Tempo impiegato? 45 minuti. Un uragano. Alla faccia di chi lo ha definito “Sprecador”. Il secondo in carriera dopo quello al Dnipro di quattro anni fa, realizzato con la maglia del Napoli. Fotogrammi. Era un giovedì d’Europa League, uno come tanti. Novembre, freddo, una squadra ucraina dal nome impronunciabile. “Dnipropetrovsk”. E il Matador, in rimonta, ne sigla addirittura quattro. Q-U-A-T-T-R-O. “Mostro”. Trevisani che impazzisce in telecronaca. Altri tempi, è vero. Ma stasera Cavani si è appena ripetuto. Tre reti su azione e una su rigore, coi parigini sono 85 come Safet Susic, bella reazione del Psg dopo la sconfitta col Monaco (col Caen finisce 6-0, in gol anche Lucas Moura e il giovane Augustin). Emery gongola, l’ha risolta Edinson. E il fantasma di Ibra, almeno per il momento, resta tale e non ingombra. Tranquilli, in attacco son coperti. Cavani si (ri)prende la scena.
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