“Cammina attraverso il vento, cammina attraverso la pioggia. Anche se i tuoi sogni sono spazzati e sbattuti. Cammina dritto, con speranza nel cuore. E non camminerai mai da solo“. Recita così uno tra i più celebri cori calcistici del mondo, ovvero “You’ll never walk alone” del Liverpool.
E questo coro, ora più che mai, risuona tra le mura di Anfield sebbene, in questo preciso momento storico, i successi di certo non manchino. In mezzo a ricordi dei Beatles e persone dall’accento stravagante e incomprensibile, il Liverpool di Arne Slot sembra inarrestabile e si pone con prepotenza in testa alla classifica. Quale classifica? Semplice, sia di Premier League che di Champions.
Con l’addio di Jurgen Klopp, nel Merseyside c’era il timore che fosse finita un’era. L’impatto di Arne Slot, però, dice il contrario: 17 partite ufficiali, 15 vittorie, un pareggio e una sola sconfitta, contro il Nottingham Forest. Numeri che, per rendimento, assomigliano molto a quelli delle stagioni 2017/2018 e 2018/2019, in cui i Reds arrivarono in finale di Champions e contesero la Premier fino all’ultima giornata.
Ma quali sono i punti forti di questo Liverpool, che ha surclassato il Real Madrid di Carlo Ancelotti con un netto 2-0? Salah è ancora leader indiscusso con 11 gol e 10 assist, ma non finisce qui. Il vero punto forte è ancora la difesa, prima per gol subiti in Premier (solo 0,7) e per reti inviolate (10 tra tutte le competizioni). Merito soprattutto della coppia di centrali composta da Van Dijk e Konate, più rocciosi che mai.
Contro i blancos, poi, anche l’ottima prestazione di Conor Bradley, giovane terzino destro di 21 anni capace di “mettersi nel taschino” un certo Kylian Mbappè. Tackle difensivi, assist al bacio e tanto agonismo. Manca Alexander-Arnold? Nessun problema, ci pensa l’altro prodotto del settore giovanile dei Reds.
È il 5 ottobre, il Liverpool affronta il Crystal Palace e vince 1-0 in trasferta. Tutto sembra andare per il verso giusto ma a preoccupare c’è l’infortunio che ha costretto al cambio Alisson. Per lui, come si è scoperto in seguito, un infortunio al tendine del ginocchio che lo tiene lontano dal campo per un paio di mesi.
A pensarci, quindi, è Caoimhin Kelleher, portiere irlandese in Reds dal 2019. Sciurezza con i piedi, bravura tra i pali. A sorprendere, però, è la statistica sui calci di rigore. In questa stagione tra club e nazionale, Kelleher ha neutralizzato 3 dei 4 rigori calciati. L’ultimo? Quello calciato da Mbappè, non uno a caso.
Sognare, adesso, è lecito. Il Liverpool è imbattuto in Champions e già aritmeticamente qualificato alla fase a eliminazione diretta. In campionato, invece, è già +8 sulle inseguitrici che continuano a perdere pezzi e guardano già da (forse) troppo lontano. È Slot-mania.
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