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Lippi: “Ronaldo? Qualche anno fa non avrebbe inciso così tanto”

Marcello Lippi fermo proprio nonci sa stare, nemmeno dopo aver vinto tutto, ma proprio tutto. Dall’Italia alla Cina, sempre al primo posto. Eppure sembra che tra poco, quando scadrà il suo contratto (31 gennaio) con la nazionale cinese tornerà a casa per godersi la famiglia, e forse per annoiarsi dopo tanto tempo: “La Federazione cinese mi aveva offerto un altro contratto di 4 anni e mezzo per chiudere in Qatar – ha rivelato Lippi in un’intervista al Corriere dello Sport – ma non me la sono sentita di accettare, anche per una questione di prospettive.

Ho bisogno di stare a casa e di starci un po’, di ricaricare le batterie, annoiarmi anche, serve che mi rompa le palle per ripartire con più voglia e stimoli. Con i club ho chiuso per sempre, una nazionale più vicina europea o degli Emirati la potrei considerare”. Per Lippi il tempo passa ma il calcio rimane sempre lo stesso, forse a cambiare è stato un po’ lui nel corso degli anni, per questo si sente affine a tutti e tre gli allenatori che guidano la Serie A: “A chi mi sento più affine tra Allegri, Ancelotti e Spalletti? Ci credi se ti dico tutti e tre? Ecco, forse con Max le analogie sono più numerose”.

Forse perché è l’attuale allenatore della Juventus, a cui Lippi è da sempre legato. E proprio i bianconeri in questa stagione sembrano lanciati verso ulteriori successi, soprattutto dopo l’arrivo di Ronaldo: “Che è arrivato al momento giusto. Se fosse stato preso tre, quattro anni fa quando Real, Barcellona e Bayern erano decisamente superiori, avrebbe potuto incidere di meno. Ancelotti? Non ha buttato il lavoro di Sarri, è molto intelligente ed esperto, ha conservato il meglio ed ha aggiuto del suo. Cos’ha in più l’Inter rispetto alla passata stagione? L’autostima. L’inter oggi è consapevole della propria forza”.

L’intervista completa sul Corriere dello Sport in edicola oggi

Redazione

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