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Lippi: “Forza, convinzione, autostima: la Juventus ha tutte le credenziali per vincere la Champions”

Juventus-Real Madrid, countdown finito. E’ il giorno della finale di Champions e i bianconeri cercano il terzo successo nella competizione più importante a livello di club. L’ultima? Nel 1996, quando la Juventus di Marcello Lippi alzò la “coppa dalle grandi orecchie” al cielo di Roma, dopo la vittoria ai rigori sull’Ajax.

A Berlino la Juve veniva da una ricostruzione della squadra” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “Aveva vinto il campionato e dopo era andata in finale, sembrava quasi una cosa casuale. Invece in questi due anni c’è stata una programmazione di crescita amplificata dalla assoluta consapevolezza della propria forza. E poi non deve essere sottovalutata la crescita di autostima che portano sei campionati vinti consecutivamente, un risultato eccezionale. Dopo la finale perduta con il Barcellona, hanno capito che dovevano aumentare la prestanza tecnica della squadra e l’hanno fatta crescere con grandi campioni come Higuain, come Dybala, con l’esperienza di Khedira. Mi pare di poter dire che questa volta la Juve arriva alla finale con le credenziali giuste per poterla vincere. Quest’anno c’è stata questa impresa incredibile: fare tre gol al Barcellona e non subirne neanche uno in due partite, una delle quali a Barcellona. Insomma mi pare che la Juventus sia arrivata ad un livello di convinzione, di forza, di autostima assolutamente giusto per poter vincere la Champions”.

Consigli per Allegri: “Mi pare che Max abbia dimostrato ampiamente di non avere bisogno di consigli da nessuno, perché sta guidando la Juventus con una saggezza straordinaria. E’ vero che il Real Madrid ha delle qualità offensive eccezionali, come le aveva il Barcellona, però hanno solo quello. Non hanno capacità di difendere, concedono molto all’avversario. Aggiungo che le qualità che ha la Juventus nella fase difensiva non ce l’ha nessuna altra squadra al mondo. Però quest’anno i bianconeri sono forti anche in attacco. Il Real sicuramente creerà problemi alla Juventus con i suoi giocatori davanti così bravi, ma sono sicuro anche che la Juventus saprà creare molti grattacapi alla difesa del Real Madrid. Vedremo quale dei due reparti arretrati sarà più forte. Chi può deciderla? E’ facile dire Higuain, Cristiano Ronaldo, Toni Kroos, Dybala. Ma le grandi sfide sono spesso decise non dai primi attori, ma da altri che sono meno sotto i riflettori, però sono giocatori importanti. Penso ad un’accelerazione di Khedira, a un inserimento improvviso che taglia fuori la difesa avversaria

Giovani da seguire: “Mi piacciono tanto i ragazzi dell’Atalanta, che sui giovani ha puntato e con i giovani è arrivata quarta. Ho visto dei giocatori molto interessanti nel Sassuolo. Primo fra tutti Pellegrini. Credo sia della Roma. Mi piace Kessié, mi piaceva quello che è andato all’Inter, Gagliardini. Mi piacciono molto Conti e Spinazzola, che credo sia della Juventus”. Un ricordo di Totti: “Ho visto su Internet la serata e tutto lo stadio piangere. E’ stato commovente, questo saluto. Tutto meritato. Vedere lui con i bambini, con la famiglia emozionato, piangere, vedere piangere tutti, è stato molto bello. Ma a me piace ricordare la faccia di Francesco quando andai a trovarlo il giorno dopo che lui si fratturò il malleolo contro l’Empoli. Era il febbraio del 2006, molto vicino al Mondiale. Io andai a trovarlo in clinica e lui era molto amareggiato. Gli ho detto: “non ti preoccupare, io ti aspetto, vedrai che tu parteciperai al Mondiale. Impegnati”. Gli vidi sorridere gli occhi. Sapevo che lui non sarebbe mai stato, due mesi dopo, al cento per cento. Era impossibile. Ma anche un Totti non al massimo della condizione sarebbe stato determinante per noi. Anche usato non al cento per cento. Mi piace ricordare quel momento, la felicità che vidi nel suo sguardo”.

Giocatore del cuore: “Io sono molto legato a Buffon. Lo sento molto spesso. Lo ritengo un fuoriclasse, non soltanto come calciatore. A trentanove anni è sempre il migliore del mondo. Lo ritengo un fuoriclasse in tutto, nel giocare, nella comunicazione, sa sempre dire la cosa giusta nel momento giusto. Non sfugge mai a nessuna domanda, sa sempre dire la sua opinione su qualsiasi tema. E’ un ragazzo straordinario, un uomo straordinario. Spero proprio che la Juve vinca la Champions per tanti motivi, ma soprattutto perché potrebbe essere la volta buona che vince il pallone d’oro. Che si merita, per tutta la sua vita da campione”.

Redazione

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