Pian piano, il mondo virtuale dei social network è entrato in pieno nella vita reale di ognuno di noi, e giorno dopo giorno diventa cruciale il loro apporto. Partendo in Italia da Facebook, a cui ha fatto seguito WhatsApp per la messaggistica a livello globale, arrivando fino al più estetico Instagram (ormai da qualche tempo tutti e tre sotto il neonato gruppo “Meta” di Mark Zuckerberg), i social ricoprono una parentesi ampissima nelle nostre giornate. Nessuno è esente da questa “realtà”, nemmeno il mondo del calcio con i suoi calciatori.
Con l’avvento dei social network, si è parlato spesso anche del grosso cambiamento che questi hanno portato nella fruizione audiovisiva di questo sport. I calciatori sono diventati “calciatori 2.0” e hanno cominciato a interagire molto più direttamente con tutti gli altri utenti, ma dopo tanti anni prende sempre più corpo il desiderio di vivere un mondo virtuale più serio e sereno di quel che è diventato il web, in Italia e non solo. Ecco perché, in molti, ora stanno scegliendo LinkedIn a tutti gli altri social.
A parlare a gianlucadimarzio.com dell’avvento più diretto di questo social network nel mondo del calcio è stato Max Sardella, esperto del settore comunicativo, che promuove il “trasferimento” da Facebook e Instagram al social network nativo di Mountain View, California: “Il mondo del calcio è cambiato grazie ai social media. Io con LinkedIn ho un rapporto anche passionale da quando ho visto calciatori, come fece anche Cristian Zaccardo, usare questo social per cercare una nuova squadra“.
“Come Twitter, Facebook, Instagram, TikTok, anche LinkedIn è uno strumento che può avvicinare tantissimo i tifosi all’atleta. Solo che, se un social TikTok può dirti «Benvenuto a casa mia», uno come LinkedIn può dirti «Benvenuto nella mia sfera lavorativa». Apre le porte a temi di maggior spessore rispetto agli altri social e moltissimi calciatori si stanno incuriosendo nello scoprire temi nuovi come gli eSports, materie di business e di marketing, ma si parla anche di temi come l’impatto ambientale, lo sviluppo del Metaverso…”.
Max Sardella non ha dubbi sul fatto che LinkedIn possa portare più interazioni fra gli utenti di tutto il mondo e i calciatori, in relazione allo sviluppo di un modello comunicativo differente, che porti gli atleti a lasciare scoprire ancora di più il proprio mondo: “Se parlavamo del calciatore 2.0, su LinkedIn possiamo parlare di calciatori 3.0“.
In un confronto con Alberto Paleari, attuale portiere del Benevento, ritroviamo tutto ciò di cui ci ha parlato Max Sardella: LinkedIn ha uno step in più rispetto a Facebook e Instagram. Social media come questi ultimi due non attirano più l’attenzione degli atleti avendo permesso la creazione di molti profili fake, alimentando così la crescita un ambiente tossico e non produttivo. Al contrario di quanto avviene proprio di LinkedIn, dov’è possibile stabilire relazioni e contatti più professionali e seri, dove il controllo è migliore e i profili sono certificati.
Il portiere del club campano ha modo di studiare, per il suo attuale lavoro di portiere, da professionisti del settore Simone Contran, match analyst della Nazionale italiana, o anche da Simone Salatini, che su LinkedIn analizza vari portieri di Serie A tra parate e letture delle situazioni di gioco. Persone meno note ai più, ma con una competenza da invidiare, garantisce Paleari. E poi terapisti, compreso anche lo stesso fisioterapista del Benevento Simone Sigillo, che pubblicano e che il numero uno giallorosso segue con interesse. Oltre poi a seguire e confrontarsi anche con i Social Media Manager, compresi quelli che lavorano per la Serie B, per aprire ancor di più il proprio orizzonte lavorativo.
Alberto Gerbo, centrocampista della Juve Stabia, non fa altro che confermare quanto di buono detto dall’amico e collega portiere, anche se l’attenzione su LinkedIn è approdato da poco. La credibilità di questo social è tutto, fa capire, perché verificare le competenze degli utenti con cui si può interagire è il massimo quando vuoi sfruttare produttivamente un social del genere. LinkedIn è più serio e professionale di Facebook e Instagram ed è a disposizione di chi vuole di più da un social network, rispetto al mero intrattenimento: può essere il social dove il calcio si trasferirà in futuro e dove alcuni grandi nomi del recente passato come Fabio Cannavaro, Giorgio Chiellini, Claudio Marchisio, Stefano Sorrentino, Federico Balzaretti e Paolo Sammarco già operano. Come i tedeschi Toni Kroos e Robin Gosens già fanno, dato che in Germania c’è un uso maggiore di questo canale.
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