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L’infanzia tra libri e pallone, la voglia di imparare sempre, i gol (tanti) in Portogallo: Simy segna ancora e il Crotone spera nel miracolo

Non ha mai perso tempo Simy. A 4 anni già giocava a calcio, nel Guo, una piccola società di Lagos, in Nigeria. La sua vita era divisa a metà tra libri e pallone “potevo giocare solo dopo scuola, mentre io l’avrei fatto tutto il giorno”. Già allora si intravedevano le potenzialità di quel ragazzino con le gambe lunghe lunghe e un sogno ben preciso: “Ho sempre voluto fare il calciatore, fin da bambino”. Per questo non ha perso l’opportunità di trasferirsi in Portogallo quando gli si è presentata l’occasione: “E’ stata una decisione molto difficile, ma volevo inseguire il mio sogno. I miei genitori hanno fatto molti sacrifici per aiutarmi”. Dalla Nigeria al Portogallo, giovanissimo, tutto solo “Mi sentivo perso inizialmente, non sapevo la lingua e mi mancava la mia famiglia”. Inizio traumatico, poi l’ambientamento ed infine i gol. Sempre tanti. Tutti con la Portimonense, dove ha iniziato dalle giovanili. Primi due anni in prima squadra in Segunda Liga, poi il passaggio al Gil Vicente, nella massima serie. Prima stagione così e così: 15 presenze e zero gol. Seconda un po’ meglio, con le 9 reti messe a segno che però non hanno evitato alla squadra la retrocessione.

Nella stagione 2015/2016 in Segunda Liga l’esplosione definitiva: Simy segna 20 gol in 43 partite. Numeri importanti, da attaccante vero, che gli valgono il titolo di capocannoniere e le attenzioni di diverse squadre in giro per l’Europa. La chiamata giusta però arriva dalla Calabria. A luglio si trasferisce al Crotone: “Per me è un’importante occasione da cogliere”. Aspettative alte, fisico da giocate di pallacanestro, sempre umile però: “la mia più grande forza è la voglia di imparare”. Lo ha fatto in questi primi mesi italiani, dopo un inizio difficile. Ha lavorato sodo, si è fatto trovare pronto. Anche oggi nella partita con la Sampdoria: taglio sul secondo palo, piattone preciso e palla in angolo. Simy segna (dopo il gol del pareggio al Torino), il Crotone vince. E spera ancora.

Dieci punti conquistati sui 12 disponibili nelle ultime 4 gare. Una ricorsa alla salvezza che ora non sembra più un miraggio. Difficile sì, ma non impossibile, come sembrava fino a qualche settimana fa (l’Empoli quartultimo è distante 5 punti). Il Crotone ci ha preso gusto: ha iniziato a vincere con il Chievo ad inizio aprile e non si è più fermato. Nemmeno contro l’Inter, stesa dalla doppietta di Falcinelli. Proprio lui che ai tempi del Pontevecchio poteva finire in nerazzurro dopo un provino di tre giorni a Milano. Anche oggi decisivo Falcinelli, come sempre del resto: ha segnato il 43% delle reti totali del Crotone. Più importante di così.. Gol del pareggio contro la Samp, da opportunista vero. L’undicesimo in campionato: “Noi ci crediamo e proveremo a vincerle tutte”. Parole da leader, da trascinatore. E’ sempre stato così e adesso proverà a portare alla salvezza il Crotone. Insieme a Simy, quel ragazzo dalle gambe lunghe lunghe partito dalla Nigeria e arrivato in Calabria a suon di gol. Quelli che serviranno alla squadra di Nicola per compiere un’impresa che da oggi sembra meno lontana.

Giacomo Chiuchiolo

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