Magia Linetty, ancora Defrel: con la regia di Fabio Quagliarella è ciak blucerchiato a Marassi. SPAL ko e Sampdoria che torna a vincere, chiudendo con il sorriso il tour de force delle ultime due settimane. Non succedeva dal 3-0 al Napoli: ancora Gregoire protagonista, duecento settanta minuti dopo al Ferraris è ancora il ‘Bandito’ blucerchiato a decidere un match che Paloschi aveva provato subito a mettere in salita. Quattro minuti, e la magia al volo di Linetty rimette tutto a posto. Primo gol della stagione, un anno dopo l’ultima rete contro il Chievo del polacco, a raccogliere il primo assist di giornata del numero 27 blucerchiato. “Gol difficile, ma Fabio mi ha messo un bel pallone, penso sia una delle reti più belle da quando sono a Genova”. Arrivato dopo un’azione da manuale: cross di Defrel, sponda Quaglia e gol di Karol. “Di quelle come vuole Giampaolo, era importante recuperare subito perché non eravamo partiti bene: poi nel secondo tempo Fabio ha fatto un altro assist e abbiamo trovato il gol che ci ha permesso di portare a casa la vittoria”.
E di far scoppiare la festa del Ferraris, grazie al quinto gol in campionato di Gregoire Defrel: da oggetto misterioso nella Roma giallorossa, arrivato a Genova in estate con l’etichetta di giocatore da ricostruire appiccicata addosso, a Swarovski insostituibile per Marco Giampaolo, tutto nell’arco di appena due mesi: 540 i minuti in campo del francese dal suo arrivo in città prima del fischio d’inizio di Marassi, sempre impiegato dal primo all’ultimo minuto nelle prime sei giornate di campionato, contro i 479 totali di Roma, con un solo gol al Benevento all’attivo.
Numeri, che aiutano a raccontare la metamorfosi dell’ex Cesena: desaparecido nella capitale, capocannoniere e vera propria sorpresa in casa Samp. “Lo confesso, mi ha stupito, non me l’aspettavo così” le parole di Giampaolo alla vigilia. “Assorbe benissimo tutti i carichi di lavoro e in campo non si spegne mai”. Un movimento continuo, anche oggi, maglia del Doria sulle spalle: piazza e dimensione giusta per il numero 92 francese, che a Genova si è ritrovato. La ricetta? Fiducia e… lavoro, tanto. sul prato del Mugnaini di Bogliasco prima e quello del Ferraris poi. Risultato? Quell’esultanza ritrovata – maglietta tirata ancora una volta su a coprire metà volto, ‘fucile’ in mano a festeggiare il gol (primo sotto alla Sud) a mettere la parola fine sulla sfida con la Spal – dal capocannoniere blucerchiato, come la porta, che prima dello sbarco a Genova aveva perso di vista. “Esultanza simile a quella di Piatek? – l’altro bomber però rossoblù di Genova – La mia è più vecchia, in quella sono più avanti io rispetto a lui” scherza e sorride Gregoire dalla pancia del Ferraris, su quell’esultanza nata tanti anni fa, inventata da quegli amici diventati famiglia con cui giovanissimo Defrel giocava a fare il cowboy. Un far West ritrovato ad ogni gol realizzato, dalla doppietta col Napoli a quella di Frosinone, fino ad arrivare al gol da tre punti di stasera. Assist? Neanche a dirlo, ancora di Quagliarella. Che non ha segnato, ma ha fatto da regista, al film a tinte blucerchiate del “Ferraris”.
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