Hashtag: #talentshunters. E il significato parla chiaro: a caccia di talenti in Europa. Tantissimi a dire il vero, basta cercare. Bundes, Premier, Liga e infine sì, Ligue 1. Un campionato “minore” rispetto ai primi ma al tempo stesso intriso di prodiges. Alcuni esplosi, altri in rampa di lancio. Vediamo chi sono stati i migliori in questo 2016. Eccoli qui, ne abbiamo scelti 5 (partendo dal 1995): da Harit a Lafont, chi avresti messo?
Si scrive Lopez, si legge “nuovo Nasri”. E via coi primi paragoni. Ma al Vélodrome giurano che uno così non si vedeva da 10 anni. Estroso, tecnico, 167cm di pura fantasia al servizio dell’insieme. Il suo idolo è Messi, lo chiamano “Lopezinho”. Punti di forza? Dribbling e visione di gioco. Trequartista puro lanciato da Garcia, suo grande estimatore. 12 presenze, 1 gol e 3 assist fin qui. Numeri importanti. Dicono di lui: “Lo attende un futuro brillante, ha dimostrato a tutti la sua grandezza (Thauvin)”.
Nella mischia fin dall’inizio. Sempre titolare in un Nantes in difficoltà, penultimo insieme al Metz (19 punti). Girard prima, Conceicao poi (sì, proprio lui). Tutti gli hanno dato fiducia. Guai a chiedergli la fase difensiva però: “Non mi piace”. Nasce trequartista, ma in stagione ha fatto un po’ di tutto: seconda punta, mezz’ala, esterno d’attacco. Fantasista vero. Uno che “può ricoprire più zone del campo con lo stesso risultato”. E gli occhi del mercato l’hanno già puntato: “Sono al corrente che club inglesi, italiani, tedeschi e belgi mi hanno cercato, ma il Nantes è la mia priorità”. Già richiestissimo, Harit. Futuro assicurato. Dicono di lui: “A volte ha un po’ la testa tra le nuvole, ma la sua qualità non si discute (Conceicao)”.
Gioca in porta, ha 17 anni ed è già titolare. Paragone scontato: il “Donnarumma di Francia”. Numero 1 del Tolosa fin dall’anno scorso, quando ha mandato in panca Ahamada e l’ex Roma Goigoechea. Anche un record: è il più giovane portiere ad aver mai debuttato in Ligue 1 (meglio di Landreau e Barthez, suo idolo da sempre). Blindato con un contratto fino al 2020, la stagione scorsa ha salvato il Tolosa. Quest’anno, stessa solfa. 39 partite nel 2016. Predestinato. Dicono di lui: “E’ bravo con i piedi, sa fare due o tre parate una dietro l’altra ed è sicuro nelle uscite (Diomedè)”.
Mancini così non se ne vedono. Elegante, velocissimo, ossessionante lungo la corsia. Parte in quarta e non lo vedi più. Gioiellino di Jardim fin dall’anno scorso. Ruolo? Esterno d’attacco. Il costo? Appena 4 milioni di euro dal Caen. Oggi vale il quadruplo. 8 gol stagionali, 5 assist e una sfilza di giocate interessanti. Nel curriculum anche una presenza in Nazionale maggiore, in amichevole contro la Costa d’Avorio. Profilo da seguire soprattutto sul mercato. Dicono di lui: “Per l’età che ha, è un giocatore enorme (Bodiger, ex compagno)”.
Dietro al Nizza dei miracoli c’è anche Malang Sarr. “Chi?”. Per i meno esperti: centrale difensivo, anche terzino sinistro, un classe ’99. Novantanove. Come Lafont e Donnarumma. Particolarità: dietro la maglia, il giorno dell’esordio, c’era solo il numero 33, ma non il nome! Sveliamo l’arcano: niente contratto da professionista, ergo niente nome. In Ligue 1 funziona così. Dopo un paio di partite è stato blindato con contratto fino al 2021. Lungimiranza. Esordio e gol alla prima presenza, il secondo marcatore più giovane in Ligue (17 anni e 7 mesi). Un guizzo dedicato alle vittime dell’attentato: “Questo gol è per loro, io sono nizzardo e so cosa vuol dire”. Favre, allenatore del Nizza, oggi se lo gode, tant’è che fin qui l’ha sempre schierato titolare: 23 presenze tra campionato ed Europa League. Per tutti, il “piccolo Maldini”. Dicono di lui: “Il gol all’esordio è stata la ciliegina sulla torta, se continua così avrà un grande futuro (Favre)”
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