“Tu sei PAZZO”. È un’affermazione del Levante, su Twitter. È quello che si sono domandati più o meno tutti gli spagnoli al minuto 88 di Levante-Real: entra, segna, impaZZisce. Il Pazzo. Che poi esulta a suo modo, con ‘una specie di mirar’, che in spagnolo significa guardare. Pazzo Pazzini. Dalla panchina di Verona (ultimamente, spesso) al primo gol in Liga da… sogno. Al Real, poi. “È un’emozione incredibile” dice nel post, come quelle che ha già vissuto tante volte in carriera. Anzi, questa volta forse è speciale, perché farlo a 33 anni rende tutto ancora più bello. No, non ci si abitua mai. A maggior ragione se sei un attaccante e se vivi per quello. “C’era una volta un bravo ragazzo… – scrive pazza di gioia Silvia Slitti, la donna che da anni ne rende più bella la vita – un troppo bravo ragazzo che ha lasciato l’Italia con lacrime di dispiacere e ha iniziato la sua avventura in Spagna con le lacrime di gioia. Bisogna sempre credere nei propri sogni, nelle proprie possibilità, nelle proprie qualità. E se gli altri vogliono farti smettere di sognare, tu sorridi e vai avanti. C’è sempre un posto nel mondo dove i sogni si realizzano. Basta trovarlo”. il Pazzo lo ha trovato, se il buongiorno si vede dal mattino. Un gol al Real dei grandi, riagguantato ad un minuto dal novantesimo. Per una notte non si parlerà di Cristiano Ronaldo e compagni. Si parlerà di Giampaolo Pazzini.
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