André. Con l’accento sulla e. Ma se lo spogliatoio del Valencia non ci aggiunge una ’s’ finale, allora non vale. “Andre(s) Gomes” è tutta una questione di pronuncia e dialetti spagnoli. Un giocatore “responsabile”, ipse dixit. Che se deve tenerla lo fa senza paura. Destro, sinistro: uguale, la differenza non si nota. Passo veloce e cambio di ritmo che gli scorre nelle vene. “Da piccolino adoravo Ronaldo, il fenomeno: provavo sempre le sue giocate” ha ammesso. Ma da grande – ancora ventiduenne – è diventato un centrocampista centrale dai piedi buoni ma che lascia finte e biciclette agli attaccanti: visione, assist-man e duttilità le sue qualità più in vista. Segno particolare: l’inserimento alle spalle delle punte, imprevedibile e spesso letale. La faccia è quella del bravo (e bel) ragazzo, nel cuore di André però c’è soprattutto… la famiglia, sempre al suo fianco: prima di dormire – a letto presto, da professionista – generalmente chiama mamma, papà oppure il fratello. L’idolo è Zidane, il numero 21 che porta sulle sue spalle ‘perché era quello di Aimar’. Ma sul suo Instagram – ben 122K followers – posta solo foto personali con amici e suoi cagnolini, scatti di gloria con la maglia del Valencia addosso oppure insieme ai compagni di Nazionale del Portogallo, prima squadra ovviamente. Senso di appartenenza. I like più importanti però arrivano dal mercato e André ne è cosciente. Il suo agente Jorge Mendes sta lavorando nemmeno poi così sotto traccia per fargli cambiare aria già dalla prossima estate e le pretendenti non mancano. Il centrocampista è stato visionato e ampiamente promosso dalla Juventus: ci sono già stati contatti con il suo procuratore, il quale però prende tempo. Perché? Semplice. André interessa anche ad un altro assistito di Mendes: Josè Mourinho. Che se lo porterebbe volentieri a Manchester, qualora le rose con lo United dovessero fiorire. Su Gomes anche l’Atletico Madrid e il Napoli, la prima squadra ad innamorarsene in Italia. Ma André(s) pensa solo al campo, per ora: e la prestazione di ieri contro il Barcellona dice tutto e fuga ogni dubbio su chi ancora ne avesse. Un giocatore bravo, bello ma soprattutto “responsabile”. Da prendere? Assolutamente sì.
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