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Notte in aeroporto e disagi: la Nigeria non giocherà contro la Libia

La partita tra Libia e Nigeria, non si giocherà. Nel corso della notte, infatti, la squadra ospite è stata costretta a rimanere fermi in aeroporto per più di 12 ore, come raccontato dal capitano ex Udinese (oggi all’Al-Kholood) William Troost-Ekong “un aeroporto abbandonato in Libia dopo che il nostro aereo è stato dirottato durante la discesa”. I negeriani hanno quindi deciso di non giocare la partita, facendo ritorno in patria.

Secondo alcune ricostruzioni che stanno emergendo nelle ultime ore, però, la situazione sarebbe ancora più complessa. Se da una parte è vero che la Libia ha costretto la Nigeria a restare ferma in aeroporto senza nessun aiuto o supporto, sembra che la Nigeria abbia fatto lo stesso la scorsa settimana. In occasione di Nigeria-Libia dello scorso 11 ottobre, infatti, la nazionale libica è stata costretta ad atterrare in un aeroporto molto distante dal luogo del match e poi è stata lasciata sola. Alcune immagini mostrano i libici dormire a terra e poi costretti a guidare in strade sterrate piccoli furgoni noleggiati a proprie spese per raggiungere lo stadio.

Nigeria, le parole di Troost-Ekong

Lo stesso capitano, attraverso i suoi profili social ha voluto raccontare l’episodio. “Il governo libico ha annullato il nostro sbarco approvato a Bengasi senza motivo. Hanno chiuso i cancelli dell’aeroporto e ci hanno lasciato senza connessione telefonica, cibo e bevande. Ho sperimentato cose prima di giocare in Africa, ma questo è un comportamento vergognoso“.

Il difensore aggiunge. “A questo punto abbiamo chiesto al nostro governo nigeriano di intervenire e salvarci. Come capitano insieme alla squadra abbiamo deciso che NON giocheremo a questa partita. La CAF (Confédération Africaine de Football) dovrebbe esaminare il rapporto e cosa sta succedendo qui. Anche se decidono di permetterlo”. 

Osimhen: “Trattamento disumano. Sembriamo in ostaggio”

Non è stato convocato dalla Nigeria a causa di un infortunio, ma Victor Osimhen ha rincarato pesantemente la dose su Instagram: “Questo tentativo della FA libica non è più solo un ritardo, ma è una tattica internazionale per indebolire e rovinare il morale dei giocatori. Inizia a sembrare più una situazione d’ostaggio. La sicurezza e il benessere dei miei compagni di squadra e di tutto lo staff sono le cose più importanti in questo momento. Il nostro capitano ha detto che non giocheremo la partita e lo sostengo in peno, tranne se la partita verrà spostata in un campo neutro”.

E poi l’attaccante del Galatasaray in prestito dal Napoli ha aggiunto: “I miei fratelli e i miei allenatori devono tornare a casa sani e salvi, non siamo delinquenti o prigionieri. Posso immaginare come si sentano in questo momento, dato che ho avuto un’esperienza simile con l’Under17. Questo è assolutamente ingiusto e straziante. Ancora una volta chiedo al CAF, al governo nigeriano e alle autorità competenti di agire rapidamente e garantire un ritorno sicuro”.

Nigeria finalmente a casa: le parole di Troost-Ekong

Dopo la brutta nottata la Nigeria è finalmente tornata a casa, come comunicato con un post su Instagram dal capitano Troost Ekong: TORNATI A CASA, SANI E SALVI. Sono orgoglioso di questa squadra, questo gruppo non può essere spezzato. Buttateci quello che volete, ce l’abbiamo nel sangue. Ne ho viste tante in 10 anni con questo gruppo, ma niente di simile, un’esperienza che ci ha avvicinati ancora di più.


Il video risale alla scorsa notte 6 ore dopo l’atterraggio a sorpresa in un aeroporto abbandonato senza cibo, bevande o connessione per far sapere ai cari che eravamo arrivati. Sto ancora cercando un modo per stare insieme, positivi e alimentando il nostro spirito.

Con l’escalation delle cose, questa volta sorvolare avrebbe significato prendere posizione per ciò che è giusto indipendentemente dalle conseguenze. Nessuna squadra dovrebbe essere maltrattata così. Il calcio è rispetto, e questo inizia con il rispetto di noi stessi. Queste sono le mie ultime parole a riguardo e non vedo l’ora di continuare il nostro viaggio verso l’AFCON 2025 il prossimo mese di novembre sulla strada giusta. Il nostro obiettivo di fare il meglio per il calcio nigeriano non cambierà mai. Ora è tempo di riposare!“.

 

Redazione

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