Nello scorso campionato era all’Hellas Verona, ha lasciato un buon ricordo, con la prospettiva di tornare in Italia. Anche se ha giocato pochissimo. Claudio Winck è uno dei giocatori che si è salvato dalla tragedia della Chapecoense, la squadra spezzata dal destino e che era diventata in pochi anni un’esponente del gran calcio del Brasile. L’Hellas aveva preso Winck dall’Internacional di Porto Alegre, squadra in cui era un elemento molto valido che poteva aiutare il team di mister Del Neri, ma – si sa – non tutti i desideri si avverano, anche se in questa circostanza lui deve molto alla fortuna: sull’aereo maledetto non c’era perché reduce da un infortunio, non era stato convocato per la gara contro l’Atlético Nacional per la Copa Sudamericana.
Gaetano Petrelli è preparatore dei portieri, ora sta nel gruppo di Coverciano e l’anno passato era, appunto, al Verona: “Il suo campionato in Italia iniziò con un infortunio, poi rientrò in squadra e gli fu offerta la possibilità di trasferirsi in un’altra squadra di Serie A, rifiutò e per un breve periodo è stato anche “fuori rosa”, per poi rientrare giocando in Coppa Italia contro il Pavia segnando una rete, ma a marzo tornò nel suo Brasile, proprio nel Chapecoense – ha raccontato Petrelli -. È un ’94, abbastanza giovane e promettente, di prospettiva, ma ha preferito ritornare nel paese d’origine, a volte gli stranieri faticano ad ambientarsi ed hanno dei comportamenti molto estrosi”.
Il dolore del disastro aereo lo avrebbe colpito comunque, come ha colpito tutto il mondo calcistico e non solo. “Non aveva recuperato e quindi niente finale – ha affermato Gaetano Petrelli – , se fosse salito forse non si sarebbe salvato. È un incidente che ha colpito davvero tutti e sono milioni le iniziative per aiutare la società ed una squadra che certamente sarà ricostruita con i prestiti gratuiti di altri club”. Il club molto probabilmente non sarà retrocesso e sarà così per tre anni, ma a decidere sarà la Lega Brasiliana e nelle prossime ore se ne saprà di più.
“Ma tutto quello che si può fare non può certo lenire il dolore: noi calciatori siamo abituati a tutto, a tanto, anche ad andare avanti, ma il campionato brasiliano sarà falsato irrimediabilmente, non è proprio la stessa cosa”. Claudio Winck è uno dei pochi sopravvissuti, in Italia non ha brillato ma è pure difficile se si è nati in altri contesti, comunque è un esterno destro di difesa, sa destreggiarsi bene anche a centrocampo e come mediano, tanto da somigliare tecnicamente e fisicamente a Marchisio. “Tutto il Brasile è sotto shock, ma anche noi pensiamo al nostro mestiere ed ai pericoli che possiamo correre: ogni giorno ci sono 20 mila voli, ma se facciamo una statistica gli incidenti tra macchine in autostrada sono più frequenti, solo che se cade un aereo non c’è rimedio”.
Già in precedenza i precedenti del grande Torino e del Manchester United, per fare degli esempi, i giocatori non sono immuni. “Claudio si è salvato per miracolo, tanti altri sono periti nel disastro: lo sto ricordando spesso in queste ore quando eravamo nell’Hellas Verona. La società veneta ha cercato di contattarlo, ma è impossibile parlargli, è sotto shock più degli altri. Ricordo che i gialloblù erano in difficoltà e occorreva gente più esperta per non retrocedere, ma aveva avuto non poche problematiche perché seppur molto bravo non aveva trovato un suo equilibrio nel gruppo, anche se sapeva bene dei propri mezzi. Un talento indiscutibile, il suo stato d’animo sarà sicuramente straziato, chissà se avrà ancora voglia di giocare al calcio”.
Carlo Greco
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