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Levante, Rossi: “Ho un conto in sospeso con la Fiorentina: tornerò”

La rinascita passa per la Spagna. Giuseppe Rossi ha scelto il Levante, ultimo nella Liga, per tornare quel giocatore che, seppur a singhiozzo, ha incantato la platea del Franchi. Sei mesi per riprendersi tutto: stima, forma, gol e di conseguenza la Nazionale e la Fiorentina. Grande l’accoglienza al suo arrivo in Spagna: “E’ stata una bellissima sorpresa – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – c’erano moltissimi bambini, bello. Ma adesso speriamo di ripagare sul campo. Non vedo l’ora di giocare, sono venuto qui per questo. Las Palmas? Partita da 6 punti. Lottiamo per la salvezza, le partite in casa si devono vincere sempre. Non so se giocherò Io sono pronto, il ginocchio non mi preoccupa e ho una voglia enorme di dare una mano, di far uscire il Levante da questa brutta situazione. Ho visto alcune partite, siamo stati sfortunati, sono convinto che ce la faremo a salvarci”.

 

Rossi spiega la sua scelta: “Levante? È stata la prima squadra a cercarmi e la vedevo come una bella soluzione: città e campionato che conosco bene e che mi piacciono un sacco. Mi è dispiaciuto tantissimo lasciare i viola. La Fiorentina per me rappresenta tanto, a Firenze ho comprato casa, sto benissimo con i fiorentini e con i tifosi viola che mi hanno sempre sostenuto, l’ho già detto e lo ripeto: ho un conto in sospeso con loro. Ho tanta voglia di giocare e di far bene in questi 4 mesi con il Levante e poi si vedrà cosa sarà del mio futuro con la Viola. Paulo Sousa? Lui ha fatto delle scelte pensando alla squadra e le cose stanno andando molto bene, giusto così. Bisogna dargli merito. Poi è normale che quando uno non gioca non sia contento. Io sono un tipo al quale se togli il calcio togli tanto. Non ero felice e ho dovuto per forza cercare una soluzione”.

 

Ad alcuni la decisione di “Pepito” non è andata giù: “Mi dispiace che ci sia gente che possa pensare certe cose ma io dovevo ritrovare la felicità e il sorriso che mi sono mancati in questi ultimi mesi. Non potevo restare giocando poco. L’opportunità offertami dal Levante mi serviva anche a livello psicologico. Ora l’obiettivo è far bene qui e tornare a Firenze. Conte? Non mi ha chiamato, ma non vuol dire nulla, le cose bisogna meritarsele, la sua chiamata compresa. Per questo non vedo l’ora di dimostrare che sono capace di giocare col Levante e con la Nazionale. Ora ci vuole solo la continuità, fisicamente e mentalmente sono pronto. Il primo obiettivo è salvare il Levante e regalare emozioni a questa gente. Il secondo è divertirsi perché giocare a calcio è la cosa più bella del mondo. Per l’Europeo vedremo”.

Redazione

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