Categories: Interviste e Storie

L’esordio tra i pro a 29 anni, i consigli di Lopez e l’esempio di Mascherano. Lucchese, Espeche si racconta: “La mia carriera tra sogni e gavetta”

Grinta, carisma da vendere e grande umiltà uniti a doti difensive fuori dal comune che gli assicurano, dopo ogni partita, un’ampia sufficienza in pagella e i complimenti degli avversari diretti, che spesso escono frastornati dal rettangolo verde. Guardando giocare Marcos Espeche, difensore della Lucchese, tra i tifosi c’è chi non ha dubbi: sembra quasi di vedere un “piccolo Mascherano” in azione. Argentino come lui e, forse non a caso, suo grande idolo calcistico. “Javier Mascherano rappresenta per me un vero e proprio punto di riferimento – racconta Espeche ai microfoni di gianlucadimarzio.com – apprezzo soprattutto le sue immense doti caratteriali: riesce ad essere leader e trascinare il gruppo senza mai eccedere negli atteggiamenti. E’ nato come centrocampista e con grande intelligenza si è adattato al ruolo di difensore, non è certo una cosa da tutti”. Da tutti no, ma da Espeche sì. Ecco un’altra caratteristica comune al più celebre collega e connazionale: in sette stagioni alla Lucchese, Marcos, è stato impiegato in praticamente tutti i ruoli del centrocampo e della difesa, senza mai batter ciglio e fornendo sempre prestazioni più che positive. “Cerco sempre di dare la massima disponibilità agli allenatori e credo che questa per me sia una grande forza”. Una forza che gli ha permesso di diventare una colonna portante ed inamovibile degli schemi rossoneri. Oggi, che la squadra milita in Serie C, come nel 2011, quando sbarcò in rossonero con la Lucchese costretta a ripartire, dopo il fallimento, addirittura dal campionato di Eccellenza. “Quando arrivò la chiamata della Lucchese, ormai sette anni fa, sapevo che quella sarebbe potuta essere l’unica possibilità di arrivare nei professionisti. Un’occasione importante che non mi feci scappare e che mi ha cambiato la vita. In pochi anni siamo risaliti fino alla Serie C. Così, a 29 anni, ho realizzato il sogno di diventare un professionista e ogni giorno lavoro con sacrificio per rendermi utile alla causa rossonera, non dimenticandomi mai la gavetta ed il percorso che ho compiuto”.

Eccellenza o Serie C, niente sembra cambiare per il guerriero Marcos, che un professionista lo era già anche quando giocava in categorie inferiori. Un professionista che da qualche tempo può contare anche sui consigli di Giovanni Lopez, allenatore dei rossoneri ed ex difensore di Vicenza, Torino, Napoli, Lazio e molte altre squadre di Serie A e B. “Lopez è il nostro vero valore aggiunto: chiunque veda un allenamento o una nostra partita se ne rende conto subito, anche perché non usa certo toni pacati – sorride Marcos –. Inoltre sa bene come si fa questo mestiere e dispensa spesso consigli preziosi e piccoli trucchi del mestiere, soprattutto a noi difensori”. Ed è proprio sotto la guida di Giovanni Lopez che i rossoneri, nella scorsa stagione, hanno raggiunto lo straordinario risultato dei quarti di finale play-off. “Quella è stata una grande soddisfazione, un risultato fortemente voluto dal gruppo e meritato anche dalla città”. Quest’anno, invece, la sorte è stata meno generosa con la Lucchese ed i rossoneri solo adesso, dopo la vittoria ottenuta sul campo del Prato per 0 – 1, possono dirsi più tranquilli. “I tre punti di sabato scorso ci regalano una serenità che da tempo non avevamo. La classifica adesso fa meno paura e possiamo guardare a questo finale di campionato con ottimismo”. In città, però, c’è ancora chi parla di play-off. “La classifica del Girone A è molto corta, è vero, ma la salvezza rimane il nostro obiettivo principale. Giocheremo tutte le partite al massimo e, quando la matematica ci darà la tranquillità definitiva, potremmo pensare anche ad un’eventuale e storica qualificazione nei play-off”.

Dichiarazioni da veterano. Da leader vero. Da giocatore che, ancor prima di essere tale, si dimostra ogni giorno un grande uomo. E un grande padre di famiglia. “Il piccolo Santiago è la mia gioia più grande”. Durante questa stagione calcistica, infatti, Marcos è diventato padre per la prima volta. Un avvenimento che gli ha cambiato la vita e che lo rende ogni giorno più felice. “Ha solo 6 mesi, ma in casa comanda già lui – scherza Espeche – siamo tutti innamorati dei suoi occhioni e dei suoi sorrisi. E’ una soddisfazione immensa vederlo crescere quotidianamente e giocare con lui”. E per il piccolo Santiago, chissà, sotto gli insegnamenti del padre, potrebbe prospettarsi anche una brillante carriera da calciatore. “Non mi dispiacerebbe che seguisse le mie orme, ma non ho dubbi: la soddisfazione più grande, per me, sarebbe vederlo studiare”. L’ennesima risposta da grande uomo.

di Giacomo Bernardi

Redazione

Dal 2011 ne abbiamo fatta di strada, sempre con voi al fianco. Ci piacciono le notizie, il mercato, il calcio. Sì, ma soprattutto le storie, le emozioni, il bello che questo mondo può regalare. E amiamo raccontarvelo.

Recent Posts

Presentata la Legge Bove, il centrocampista: “Orgoglioso che prenda il mio nome”

Le parole di Edoardo Bove in occasione della presentazione della legge sul primo soccorso che…

2 ore ago

Manchester United, infortunio Šeško: almeno un mese out

Benjamin Šeško resterà fuori almeno per un mese a causa di un infortunio Durante la…

2 ore ago

Da Galliani a De Zerbi: il mondo del calcio alla presentazione del libro di Giorgio Perinetti

Il mondo del calcio ha presenziato all'evento organizzato da Mondadori per la presentazione del nuovo…

2 ore ago

Juventus, l’esito degli esami Vlahovic: lieve affaticamento muscolare

Dusan Vlahovic ha svolto alcuni esami al J Medical dopo il sovraccarico all'adduttore accusato in…

4 ore ago

Como, lesione di basso grado al bicipite femorale per Diao

L'attaccante del Como Assane Diao ha riportato una lesione di basso grado al bicipite femorale…

4 ore ago

Brasile, Ancelotti: “Neymar ha 6 mesi a disposizione per essere convocato al Mondiale”

Le parole del CT del Brasile, Carlo Ancelotti, in conferenza stampa prima della partita contro…

4 ore ago