Settimana di coppe europee in chiaroscuro per le italiane, che avranno l’occasione di rifarsi immediatamente in campionato. Tra le deluse di coppa ci sono sicuramente Inter e Juventus, reduci rispettivamente dalla sconfitta con l’Hapoel Be’er Sheva e il pareggio con il Siviglia. Le due squadre si sfideranno domani alle 18 nel derby d’Italia:
“Inter-Juventus sarà un esame per l’Inter, soprattutto dopo la sconfitta in Europa League” – dichiara Leonardo nel corso di un’intervista concessa a Tuttosport – “Gioca in casa, è un’opportunità per dare un segnale a se stessa e al campionato. La Juve deve dimostrare che è favorita, ma è già prima a punteggio pieno e non ha nulla da perdere. La vittoria per l’Inter, invece, sarebbe un enorme passo avanti in tutti i sensi, dalla classifica, all’autostima e al messaggio di sé che manderebbe alle avversarie. Quanto accaduto con l’Hapoel servirà d’insegnamento per le prossime gare. Vincere aiuta a vincere, sempre. Andare avanti in Europa League servirà sia ai giocatori sia alla società: ai primi per accrescere la loro esperienza a livello internazionale; al club perché passare i turni e arrivare alle fasi finali dà un ritorno di prestigio non indifferente anche se non si tratta di Champions League. La Juventus, per esempio, nel 2013-14 arrivò in semifinale di Europa League e l’anno dopo sfiorò la vittoria in Champions. E questa coppa nelle ultime stagioni l’hanno vinta anche Chelsea e Atletico Madrid”.
L’Inter che ruolo reciterà in questo campionato? “La Juventus rimane nettamente la favorita in serie A, perché ormai ha raggiunto un livello top europeo a differenze delle alle altre squadre. L’Inter ha tanta voglia di tornare in Champions e questa voglia farà sì che in campionato dica la sua”. Tanti i colpi di mercato dell’Inter, a cominciare da Banega. Ma per Leonardo non è il singolo che può determinare il cambio di rotta: “L’argentino potrà dare una mano all’Inter, ma è l’Inter che deve crescere e trovare un suo equilibrio di squadra, di gioco. E’ normale che ci voglia tempo perché l’allenatore è arrivato da poco, però ha tante possibilità di scelta. Credo che de Boer lavorerà ancora per trovare la posizione migliore per lui e per la squadra”. Tra i colpi in prospettiva della Juventus c’è Pjaca: “Allegri saprà usarlo nel modo migliore, ma già in queste prime gare, quando è entrato, ha fatto vedere di essere pronto. Ha giocato un ottimo Europeo, è un giocatore istintivo e questa è una cosa speciale. E’ esplosivo e ha caratteristiche diverse dagli altri attaccanti bianconeri».
Del “plotone” di italiane in Europa League solo il Sassuolo non ha deluso le aspettative. Roma, Inter e Fiorentina riusciranno a riscattarsi nel corso del torneo? “Lo spero. L’importante è che non ci sia un turnover esasperato. Va bene risparmiare energie, lo capisco, ma Inter, Roma e Fiorentina hanno una rosa tale da poter gestire le due competizioni in maniera migliore. Il Sassuolo merita solo grandi applausi, così come Di Francesco. L’Europa League è un torneo che mi piace moltissimo, perché si possono scoprire dei nuovi talenti; personalmente, serve anche come aggiornamento professionale. Come detto, spero che le squadre italiane crescano lungo la competizione con i loro risultati. Penso alla Roma e a Totti, potrebbe essere la sua vetrina per chiudere la carriera da grande campione qual è. Ovviamente non sarà facile per i giallorossi così come per Fiorentina e Inter perché ci sarà grande concorrenza. Al di là delle squadre che retrocederanno dalla Champions, penso al Manchester United di Mourinho, Pogba e Ibrahimovic, ma anche al Nizza di Balotelli. Entrambe, per altro, hanno esordito con una sconfitta”.
In chiusura d’intervista l’ex centrocampista e allenatore di Milan e Inter dà un giudizio su due connazionali, Dani Alves e Gabigol: “Io adoro Dani Alves. In tutti i sensi. Il gioco del Barcellona ne ha esaltato le caratteristiche tecniche, ma farà bene anche qui. Di fatto, lui è un centrocampista che fa tutta la fascia: partecipa sempre all’azione, ma non è un semplice esterno che crossa, Dani Alves è un giocatore che sa creare l’occasione da gol in qualsiasi momento. E poi è un uomo squadra, fa spogliatoio con la sua allegria, ha una fortissima personalità e una mentalità vincente: in Champions sarà utilissimo. Gabigol? Gli servirà tempo, è un ragazzo e non dimentichiamoci che il calcio italiano non è semplice. Gabigol dovrà essere inserito con calma e senza fretta. In attacco c’è molta concorrenza, col tempo però riuscirà a ritagliarsi il suo spazio”.
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