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Una favola che non sa rinascere: il crollo del Leicester

Van Nistelrooy (IMAGO)
Van Nistelrooy (IMAGO)

Tre allenatori e numeri da incubo per il Leicester: dalla favola alla nuova retrocessione.

Sette anni dopo aver scritto la storia del calcio inglese con la vittoria della Premier League, il Leicester assapora – per la seconda volta – anche l’altro lato della medaglia. Sconfitta interna contro il Liverpool e destino segnato: retrocessione e futuro da ricostruire partendo da zero. Ancora.

Dal trionfo alla caduta. Perché dopo un’illusione di rinascita, il Leicester aveva provato a risalire. Ma la storia che un tempo aveva incantato il mondo si è chiusa nel silenzio, tra i numeri impietosi e gli spalti ormai rassegnati.

Nove sconfitte consecutive casalinghe senza segnare almeno un gol. È record negativo per il club inglese. Senza dimenticare il numero zero alla voce clean sheet fuori casa.

Tre allenatori, ma nessuno in grado di confermarsi in pianta stabile. Da Cooper a Van Nistelrooy, passando per Ben Dawson ad interim. Il risultato è stato disastroso.

Una stagione da dimenticare: Leicester, ora cosa accade?

Sembrava l’inizio della risalita. Dopo un’annata fantastica in Championship, il Leicester lasciava intendere di aver impostato (nuovamente) un percorso solido in Premier League. Ma se l’idea di puntare tutto su Maresca aveva dato ragione alla dirigenza thailandese, per sostituire l’allenatore italiano direzione Chelsea è successo il contrario. Il principale sostituto (Cooper) è durato fino alla sconfitta interna proprio contro i Blues. Prima Ben Dawson ad interim (sconfitta all’esordio contro il Bentford per 4-1), poi Van Nistelrooy (presentatosi alla grande, prima di cadere definitivamente) non sono riusciti a risollevare un destino che sembrava già scritto.

Due vittorie in venti partite per l’ex allenatore del Psv. E quando parlano i numeri, è difficile non analizzarli. 18 punti in 33 partite. 73 gol subiti e 27 fatti. Secondo peggior attacco e seconda peggior difesa in campionato. Dal 26 gennaio dieci partite consecutive senza vittoria. Una difesa traballante e un attacco sterile non hanno mai trovato sintonia. La retrocessione è divenuta così inevitabile.

Leicester, foto di squadra (Imago)
Leicester, foto di squadra (Imago)

Il Leicester è tornato all’anno zero: ora serve ricominciare daccapo

Negli ultimi due anni, il Leicester ha perso una spina dorsale di giocatori fondamentali senza riuscire a rimpiazzarli con pari qualità, esperienza o leadership. I sostituti di Maddison, Soyuncu, Tielemans, Barnes e Fofana non si sono rivelati pronti per un campionato come la Premier League. La proprietà, la famiglia Srivaddhanaprabha, dopo la morte tragica di Vichai nel 2018, ha continuato a gestire con passione, ma forse senza la lucidità strategica necessaria per affrontare il massimo campionato inglese.

Più degli altri, ne è rimasto uno capace di rappresentare al meglio l’animo del Leicester. Ma anche Jamie Vardy ha vissuto una delle annate più difficili della sua carriera. “Questa stagione è stata orribile e, per me personalmente, una vergogna totale. Fa male, e so che anche voi lo provate. Ai tifosi: mi dispiace”, ha dichiarato attraverso un post su Instagram. E con il contratto in scadenza a giugno 2025, questa appena conclusa potrebbe essere stata l’ultima nel massimo campionato inglese con Le Foxes. Con il possibile addio dell’ultimo protagonista della Premier League vinta nel 2016, il Leicester di ‘favola’ non ha più nulla. È un cantiere da ricostruire pezzo dopo pezzo. Serviranno idee chiare e una nuova visione. Il passato è solo un lontano ricordo: la vera sfida del Leicester comincia adesso.