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Leicester, la favola non c’è più: crisi Foxes, ultime con un punto in Premier

Il Leicester City della favole no c’è più. Le Foxes che tanto ci avevano fatto sognare nel 2016 vincendo il titolo con Cluadio Ranieri stanno probabilmente affrontando il momento più buio dopo quello storico successo.

 

Quella Premier League aggiunta in bacheca segnato un solco (in positivo) nella vita di club che era da sempre abituato a galleggiare tra la prima e la seconda divisione del calcio inglese. Negli ultimi sei anni, infatti, il Leicester ha partecipato per la prima volta a Champions, Europa e Conference League. Senza dimenticare la vittoria della FA Cup nel 2021 con Brendan Rodgers in panchina.

Leicester: i fattori della crisi

Lo stesso allenatore che oggi vede la sua squadra all’ultimo posto del campionato inglese con 1 solo punto guadagnato in 7 giornate. E dopo averni presi 5 contro il Brighton, ieri contro il Tottenham di Antonio Conte è arrivata un’altra disfatta per 6-2. Ma quali sono i fattori di questa crisi?

 

 

Sicuramente l‘addio dei tanti senatori legati alla storica vittoria del 2016: in estate ha lasciato anche Kasper Schmeichel, capitano e leader della squadra, per trasferirsi al Nizza. Gli unici rimasti sono Marc Albrighton e Jamie Vardy: il primo non ha mai giocato e il secondo sembra aver perso la brillantezza di un tempo. Ancora 0 gol per l’attaccante, mai partito così male dopo la vittoria del titolo. Poi la difesa: sono già 22 i gol subiti, numeri terrificanti legati anche ad un calciomercato decisamente passivo: venduto Fofana al Chelsea per 80 milioni, l’unico acquisto degno di nota dell’ultima sessione estiva è stato Faes, difensore dello Stade Reims, ieri protagonista in negativo nella débâcle con gli Spurs. 

Ora Rodgers avrà a disposizione le due settimane della sosta nazionali per preparare la sfida contro il Nottingham Forest, penultimo a 4 punti. Da capire, però, se ad ottobre sarà ancora sulla panchina del Leicester. Nel post partita alla domanda su quale sarà il suo futuro ha riposto così: “Qualunque sarà la decisione del club, la rispetterò”. Insomma, nel 2016 Andrea Bocelli al King Power Stadium cantava “Nessun dorma” per celebrare la vittoria della Premier League, oggi da qui alla ripresa del campionato Rodgers farà fatica a chiudere occhio.

Andrea Molinari

Nato a Verona nel 1998, il mio primo ricordo vivido legato al calcio è Shevchenko che sbaglia un rigore contro il Bayern Monaco. Grazie a lui (e anche a Kakà) da piccolo mi sono innamorato del pallone. Ma lui non lo sa. Sì, perchè ho giocato anche, purtroppo senza risultati. Nato attaccante, sono finito a fare il terzino: di solito succede a quelli con i piedi quadrati. Oggi provo a dimostrare questo amore scrivendo.

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