Cuore argentino, adottatto dall'Italia. Cristian Ledesma ha vissuto gran parte della carriera nel nostro paese e ha anche esordito in Nazionale. Oggi ha una scuola calcio a Roma e allena la squadra della Luiss nel campionato di Promozione. Si è raccontato al Corriere dello Sport: "In Argentina ci sono poco più mille casi, sono preoccupato per i miei genitori che sono anziani. Fino a qualche giorno fa si circolava fino alle 19. Nella Ledesma Football Academy abbiamo creato una bella famiglia. Evitiamo il contatto fra genitori e allenatori, se ci sono problemi vengono da me. In panchina con la Luiss ho tanto da imparare, è la mia prima esperienza".
Ledesma tornerebbe subito alla Lazio: "E' un sogno, avrei voluto chiudere lì la carriera ma non è stato possibile. Vorrei realizzare qualcosa di importante nel settore giovanile". Su Inzaghi: "Si merita tutto quello che sta vivendo", Lucas Leiva come erede in campo: "Non sono un campione, lui sì. Ha lavorato tanto al Liverpool quando non c'erano Mascherano e Gerrard. Poi ha indossato la maglia del Brasile". La Lazio questa stagione sognava lo scudetto: "Sarà come cominciare una nuova stagione, c'è chi entrerà in forma prima e chi dopo. E non credo ci sarà gente allo stadio".
Dal ricordo speciale della Coppa Italia 2013 vinta contro la Roma: "E' un evento unico che non si ripeterà" ai modelli da seguire come allenatore: "Stregato da Bielsa anche se non lo conosco, Scaloni mi ha raccontato tanto, anche Simeone mi piacerebbe conoscere fuori dal campo". Infine un desiderio per l'estate: "Che tutto questo finisca presto. Per lo scudetto, speriamo che la Lazio possa vincerlo".
L'INTERVISTA COMPLETA SULL'EDIZIONE ODIERNA DEL CORRIERE DELLO SPORT
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