Leader silenzioso di un Napoli che
sogna e fa sognare, protagonista inatteso di una notte che
rappresentava un crocevia fondamentale per il campionato. Raul Albiol
si prende la scena, goleador a sorpresa per scacciare via le paure di
un’occasione che sembrava sfumare. Con la Juventus fermata a Ferrara
dalla Spal e gli azzurri chiamati a sfruttare la chance di riportarsi
a -2 dai bianconeri. Con il San Paolo a spingere la squadra di Sarri,
bloccata però da un Genoa che proprio non vuol saperne di recitare
il ruolo di vittima sacrificale di un Napoli a caccia di punti
pesanti. Marek Hamsik è costretto ad arrendersi nel primo tempo,
Callejon, Mertens e Insigne non sembrano girare come al solito. E
anche quando i tre attaccanti azzurri riescono a inventare, c’è il
palo a salvare Perin e a respingere gli attacchi del Napoli.
E, si sa, nei momenti di difficoltà
c’è bisogno di una bella dose di carattere e di personalità.
Caratteristiche che a Raul Albiol non sono mai mancate, sin da
ragazzo. Un giovane-vecchio già quando il Valencia lo lanciava nel
grande calcio, segnato anche da un episodio che avrebbe potuto
condizionarne la carriera ma non solo. Nel 2004 era stato girato in
prestito al Getafe, mentre si dirigeva verso Madrid per la firma la
sua macchina sbandò schiantandosi nel guard rail. Cinque ore sotto i
ferri, con tanto di asportazione della milza. Un incidente che ne ha
condizionato la parte iniziale della carriera, ma che non gli ha
impedito di esplodere. Il Getafe, qualche mese dopo, gli ha dato
fiducia lì al centro della difesa, trampolino di lancio di una
carriera eccezionale. Il ‘suo’ Valencia, quel Real Madrid impossibile
da rifiutare e la chiamata di Benitez a Napoli. “La sua presenza è
stata fondamentale per il mio trasferimento in azzurro”, ha ammesso
il difensore.
Che però, in poco tempo, si è subito
innamorato di Napoli. “Qui c’è un caos che ti conquista, sentendo
l’amore dei tifosi diventa ancor più difficile andare via”. Sarà
per questo motivo che Albiol, nonostante la nostalgia di casa, abbia
deciso di restare in azzurro. Per inseguire un sogno, lo scudetto,
che soltanto con la forza del gruppo può diventare realtà. Il
famoso patto, stipulato l’estate scorsa: ‘Restiamo qui tutti,
proviamoci insieme’. Perchè la stagione passata aveva lasciato tante
grandi vittorie, il bel gioco, partite spettacolari ma anche tanto
rammarico. Per i tanti punti persi all’andata e per un Napoli
diventato definitivamente grande troppo tardi. Raul Albiol come
simbolo di un gruppo che ha quindi deciso di rimettersi in gioco, di
provare a spezzare il dominio bianconero dopo il fantastico girone di
ritorno dello scorso anno. D’altronde lui sa come si vince: tre Coppe
di Spagna, una Supercoppa di Spagna, una Liga, una Coppa Uefa, una
Supercoppa Europa, una Coppa Italia e una Supercoppa Itaiana, ma
soprattutto un Mondiale e due Europei con la nazionale. Ora sogna la
scudetto: “E se lo vinco, faccio il quinto figlio…”.
Calcio e famiglia, questo è Raul
Albiol. Ragazzo tranquillo, spesso lontano dai riflettori ma elemento
cardine del Napoli di Sarri sia dal punto di vista tecnico che
caratteriale. Perchè, per essere un leader, non bisogna per forza
parlare tanto e alzare la voce. Le giocate di Insigne e i gol di
Mertens magari stuzzicano più la fantasia, ma in una squadra
vincente ci vogliono anche i ‘Raul Albiol’. Arrivato con Benitez sì,
ma centrale nel gioco di Sarri. Uomo a cui l’allenatore azzurro ha
consegnato da tre anni le chiavi della difesa, fidandosi da lui sin
dal primo giorno per l’applicazione dei suoi schemi. “Li proviamo e
li riproviamo ormai da quando c’è Sarri, li sogno anche la notte”,
disse Raul Albiol. Imprescindibile per l’allenatore ma anche per i
compagni, uno dei segreti della crescita dello stesso Koulibaly che
al suo fianco si sta affermando ad altissimi livelli.
Difensore con il vizio del gol? Mica
tanto. Contro il Genoa una piacevole casualità, gol pesante per
spezzare la resistenza rossoblù nel giorno in cui festeggiava le 200
presenze in azzurro. “Proviamo questo schema varie volte in allenamento, ma io non segno mai”, ammette ridendo. E in effetti Raul Albiol non segnava da più di due anni,
dalla partita del 10 gennaio del 2016 vinta per 5-1 contro il
Frosinone. Quel giorno, un suo gol, permise agli azzurri di ottenere
il titolo di campioni d’inverno. Contro il Genoa, invece, una rete da
tre punti per riavvicinarsi alla Juventus e continuare a inseguire lo
scudetto. “Ora il destino è nelle nostre mani, ma 9 partite sono tante e il campionato è ancora lungo”. Sogno da realizzare, un qualcosa che ti rimane dentro per
sempre. Un po’ come un figlio, no? Promessa da mantenere in caso di
tricolore.
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