Le case del calcio, il Geyser Sound e il ‘Game of Thrones effect’. Islanda: dai confini del mondo ai quarti di Euro 2016

Highlander? Icelanders! Dalla terra del ghiaccio e del fuoco ai quarti di Euro 2016. Una storica Islanda taglia un traguardo mai pensato prima. “Non svegliatemi da questo sogno!” è il pensiero di tutti e 323.002 gli abitanti dell’Islanda, nuova casa del calcio europeo. Sì, perché è proprio così che si chiamano gli impianti sportivi chiusi sorti sull’isola per giocare a pallone tutto l’anno, anche quando fuori le temperature sono davvero proibitive. Dunque nelle ‘case del calcio’ si è iniziato a praticare questo sport guardando per primi agli inglesi. Così vicini, così lontani, ma è proprio dal calcio della Premier che gli islandesi hanno studiato. Davide ha battuto Golia così come l’allievo ha superato il maestro.

C’è chi la conosce perché set dei paesaggi più freddi del Trono di Spade, quelli a ridosso della Barriera, quelli delle terre dei Bruti e degli Estranei. Chi per la musica di Bjork o grazie ai Sigur Ros per un viaggio (virtuale) insieme a questo gruppo sulla Route One, la strada che abbraccia tutta l’isola. Ora però l’Islanda non è solo ghiacciai e geyser, e mostra anche un lato ironico. “Basta un 11 titolare per iniziare una partita. Giocatori, non vulcani”, la risposta via Twitter della federazione islandese a Gary Lineker che parlava di sconfitta dell’Inghilterra ad opera di ‘una nazione con più vulcani che giocatori professionisti’.

E pensare che fino a poco tempo fa ‘Islanda’ e ‘calcio’ venivano pronunciate nella stessa frase solo perché il vulcano Eyjafjallajokull aveva bloccato il traffico aereo europeo e costretto il Barcellona a raggiungere Milano (andata di semifinale di Champions contro l’Inter) in pullman. Un’altra nube adesso si è stesa sull’Europa, quella del fenomeno calcio islandese che a suon di vittorie ha conquistato i quarti di finale di Euro 2016. E il Geyser Sound come colonna sonora di un’avventura storica. Tutti insieme, all’unisono, per seguire quei vichinghi diventati improbabili eroi di un intero paese. E da qualche giorno con qualche tifoso in più: gli appassionati delle favole scritte sui campi di calcio.