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Lazio, Sarri: “Mi aspetto una gara difficile. Ci saranno momenti di difficoltà. Juventus? Ho pochi ricordi”

Maurizio Sarri, allenatore Lazio

Le parole di Sarri in conferenza stampa

Tudor ritrova la Lazio. E Sarri la Juventus. All’Olimpico di Roma è sfida tra ex.

Alla vigilia della sfida in programma domenica 26 ottobre alle ore 20.45, l’allenatore biancoceleste ha presentato il match in conferenza stampa.

Sarri ha iniziato parlando dell’avversario e sul tipo di partita che si aspetta: “Mi aspetto una gara difficile. Giochiamo contro una squadra che tre giorni fa ha giocato alla pari contro il Real Madrid. Bisogna essere consapevoli che ci saranno momenti di grande difficoltà che andranno superati tutti insieme. I miei ricordi alla Juve? Pochi, ci sono stato solo un anno ed è stato quello che da marzo si giocava a porte chiuse.”

Successivamente sulle condizioni di Tavares: “Nuno non si è mai allenato dopo la partita dello scorso weekend. Non dovrebbe essere niente di particolare ma chiaramente la situazione è questa. Pellegrini ieri ha fatto un piccolo allenamento con noi ma sono tre settimane che è fermo. Provstgaard a sinistra? Può essere una soluzione solamente in alcuni casi.”

Le parole di Maurizio Sarri in conferenza stampa

L’allenatore biancoceleste si è poi soffermato sulla situazione legata agli infortuni: “Noi si può fare il punto tutti i giorni. Sugli infortuni incidono vari aspetti. Nel 2025 la preparazione non la sbaglia più nessuno. Ci sono poi 2000 fattori che possono andare influenzare la situazione.” Poi sul rapporto con la società: “Io con il direttore ho un buon rapporto. Questo non significa, però, che su certe cose ci sono visione diverse. È tutto nella norma. Mi hanno detto che si è parlato del mio contratto.”

Maurizio Sarri si è poi soffermato su due giocatori in particolare: Isaksen? Ha margini di crescita enormi. In questo momento sta cercando di trovare continuità sia negli allenamenti che in gara. Rovella? Le scelte mediche sono individuali, nessuno può costringere un ragazzo a operarsi. Lui ha scelto di non operarsi e spero si risolva con la conservativa. Per noi è una mancanza forte. Abbiamo avuto la fortuna che Cataldi lo ha sostituito in maniera positiva.” Ha poi concluso sull’obiettivo della Lazio: “L’obiettivo finale è essere competitivi per tornare nell’Europa vera. Durante il percorso è chiaro che ci saranno momenti in cui non siamo né carne né pesce.”

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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