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Sarri: “Ho avuto contatti con altri club. Ho scelto la Lazio per l’ambiente”

Maurizio Sarri – Credits: SS Lazio

Maurizio Sarri si è presentato come nuovo allenatore della Lazio in conferenza stampa

L’ufficialità del ritorno in biancoceleste è arrivata quasi due mesi fa, poi di cose ne sono successe eccome: il mercato bloccato, le voci legate alle possibili dimissioni e anche il piccolo problema di salute che gli ha fatto saltare un allenamento una settimana fa.

Ma Maurizio Sarri è più carico che mai, e lo ha dimostrato sia in queste prime sedute con la squadra a Formello che nella conferenza stampa di presentazione, andata in scena questo pomeriggio.

L’allenatore della Lazio ha esordito dichiarando: “Io ho attraversato un momento in cui i problemi personali erano superiori a quelli professionali e in quel frangente era giusto fermarsi un attimo. Ora si riparte, lo si fa con difficoltà ma si riparte. Abbiamo una difficoltà e possiamo costruirci in maniera negativa con un alibi o possiamo giovarne. Dobbiamo ricercare il miglioramento attraverso il lavoro“. 

Sarri ha parlato anche della grande risposta del pubblico sul piano degli abbonamenti: “Questo è uno dei motivi per cui ho detto la lazialità ti invade. In un momento difficile è chiaro che i tifosi si inca***no ma alla fine ci sono sempre. Questo è essere laziali ed è uno dei motivi per cui sono tornato“.

Lazio, le parole di Sarri

Sarri ha poi parlato del blocco di mercato: “Cosa ho pensato? Che il presidente mi aveva fregato (ride, ndr). Ormai la decisione era già presa e a quel punto qualsiasi mia decisione poteva essere sbagliata. È stata un’arrabiatura di un’ora e poi ho subito pensato al futuro. Non avevo altre offerte? Io in questa stagione ho avuto contatti con altri club di Serie A, con l’Arabia e da alcuni club in Sudamerica ma io ho scelto la Lazio. L’ho scelta per l’ambiente“. 

Continua poi parlando di questa situazione: “L’obiettivo deve essere quello di costruire una bella base per poi poter intervenire nelle 2-3 cose che servirà fare. La preoccupazione è un qualcosa di grosso. È chiaro che questa squadra avrebbe bisogno di qualcosa per fare un salto. L’obiettivo primario di questo momento è far crescere i calciatori. C’è del potenziale e con il lavoro possiamo migliorare, pensare ad altre cose ci toglie solamente energie. Ora dobbiamo mettere le energie sulle cose che possiamo fare. Io ho chiesto una determinazione feroce non solo nelle partite ma ogni giorno. Non so se questo miglioramento poi ci possa portare a qualcosa di concreto ma sicuramente si può creare una bella base“.

Maurizio Sarri (credit: S.S. Lazio)

La conferenza stampa di Sarri

Sarri ha proseguito parlando della possibilità di giocare in Europa: “Tutte le considerazioni di questo momento sarebbero tutte teoriche. C’è il rischio che quelle dietro ti possano agguantare e superare. Questo ci deve interessare fino a un certo punto. L’obiettivo primario deve essere creare una bella base che possa permettere di diventare competitivi con 2-3 interventi. Se ci mettessimo a ragionare sulle altre squadre finiremo solo a farci del male da soli“.

Su Tavares e Dele Bashiru ha commentato: “Sono due libri da scrivere. L’approccio è buono. Nuno non è tatticamente come pensavo, l’esperienza da giovane al Benfica gli ha lasciato qualcosa di importante. Dele è tutto da scrivere. Fino a questo momento la squadra è stato molto disponibile. Ti dico la verità io in questa settimana volevo lavorare anche su qualche modulo alternativo ma il rischio di confondere qualche giocatore era troppo“.

Sarri ha concluso la conferenza stampa così: “La vita di tutti noi è fatta di scelte. Non ho mai guardato indietro e mai lo farò. Non mi metterò mai a sindacare su scelte passate. Ho dovuto scegliere se rimanere o andare via e ho deciso di restare per lottare con la gente laziale“.

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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