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Lazio, il resoconto del secondo giorno ad Auronzo

Nel secondo giorno di ritiro della Lazio ad Auronzo di Cadore i biancocelesti hanno svolto doppia seduta. La mattina dalle 10:45 fino alle 12:15, il pomeriggio dalle 18:00 fino alle 19:30. In mattinata il nuovo acquisto Dele-Bashiru ha lavorato a parte, mentre i compagni si sono allenati molto con il pallone e hanno provato alcuni schemi offensivi. 

PHOTO CREDITS: S.S.LAZIO

 

La notizia di giornata, però, è l’infurtunio di Gila che ha riportato una frattura all’alluce del piede sinistro e ha lavorato in palestra. Nel pomeriggio, invece, metà squadra ha fatto palestra e lavoro aerobico, mentre l’altra metà ha provato situazioni da calcio da fermo in campo. 

PHOTO CREDITS: ANDREA ROSITO

Le parole di Provedel a margine dell’allenamento

Dopo l’allenamento mattutino Ivan Provedel ha rilasciato un’intervista ai canali ufficiali della Lazio in cui ha parlato delle prime sensazioni di questo nuovo ciclo e del suo stato di forma: “Le sensazioni sono buone. Abbiamo appena cominciato. In questo momento dobbiamo solo pensare a lavorare e a trovare condizione. Io come ho sempre detto voglio solo pensare a fare del mio meglio per la squadra e per la Lazio. Mi alleno per fare il meglio. Sto bene e sono carico per riprendere“.

 

 

Il portiere biancoceleste ha spiegato anche in cosa deve migliorare e come verrà gestito il dualismo con Mandas: “Mandas non mi mette in difficoltà. Noi siamo dei professionisti e dobbiamo pensare a fare il meglio. Ogni situazione deve essere utile per noi e per la squadra. Quando sono mancato io ha dimostrato di essere molto bravo. Sono contento sia qui perché è un ragazzo con cui si lavora bene. Io devo migliorare tanto e adesso ne parlerò con i preparatori dei portieri. Devo migliorare i fondamentali per cercare di essere sempre più preciso per la squadra“. 

Provedel ha concluso raccontando il primo approccio che ha avuto Marco Baroni con la squadra: “Il mister lavorerà a quattro e noi ci abbiamo lavorato qualche anno. La richiesta, probabilmente, sarà diversa. Credo che conoscendoci da diversi anni tra noi compagni riusciremo comunque a velocizzare questo processo“.

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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