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Lazio, Parolo: “Da piccolo tifavo Milan: mi piacevano Van Basten, Maldini e Boban”

Lazio-Milan, match speciale per Marco Parolo. Il centrocampista della Nazionale e dei biancocelesti è fresco di poker e mette nel mirino i rossoneri, la squadra più bersagliata in carriera. Amore e odio? Parolo ammette, nel corso di un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, di essere un ex tifoso dei milanesi. Si parte dal poker rifilato al Pescara:

“Poker? Diciamo che quest’anno avevo segnato poco e dovevo recuperare... Fa un certo effetto sapere che l’ultimo centrocampista a segnare una quaterna è stato Rivera, quasi mi imbarazza. A carriera finita sarà una cosa bellissima da raccontare a mio figlio che ora ha solo 2 anni. Mi è toccato portare la squadra fuori a cena. Starò attento a ripetermi, altrimenti…”. Lazio al quarto posto, in pochi se lo aspettavano: “Inzaghi è stato fondamentale in questo. È bravissimo a gestire il gruppo, capisce alla perfezione i nostri stati d’animo, forse perché ha smesso da poco di giocare. E poi è preparatissimo dal punto di vista tattico. Quella con il Milan è una sfida importantissima, non tanto perché non abbiamo ancora sconfitto una big in campionato, quanto perché questo è uno scontro diretto per l’Europa”.

Parolo, cuore rossonero: “Da piccolo tifavo Milan, è vero. Sono cresciuto con quello di Sacchi e degli olandesi, poi con quello di Capello. Mi piacevano Van Basten, Maldini, Boban. Il Milan resta una delle società più forti che ci siano in Italia e in Europa. Sta vivendo una fase di passaggio, ma sono sicuro che tornerà grande. Alla Lazio sto benissimo, sono qui da tre anni, spero di restarci a lungo. Mi piace la gente, l’ambiente, tutto. Anche se Roma è un po’ troppo caotica. Contro il Milan nessun imbarazzo. Anzi, spero di dargli qualche altro dispiacere dopo i 5 gol che ho già segnato ai rossoneri”. Obiettivi Lazio: “Vogliamo tornare nelle coppe. In quale competizione lo capiremo più avanti. Senza porci limiti, perché secondo me possiamo ancora migliorare tanto”.

Derby di Roma in arrivo: “Prima abbiamo tre gare di campionato delicate, però è innegabile che al derby si pensi già. Per noi sarà l’occasione di dimostrare che siamo cresciuti rispetto alla sfida di campionato con la Roma. Odiare qualche rivale? Sinceramente no. Odio è una parola grossa. Però “sentire” certe partite più delle altre è assolutamente normale. E poi carpire di nascosto delle dichiarazioni non è bello. È ovvio che puoi dire cose che in un contesto ufficiale diresti con altre parole. Scudetto? La Juventus è nettamente la più forte, basti vedere la panchina che ha. Davvero difficile che non vinca”.

Su Keita: “È un talento straordinario, deve però crescere dal punto di vista comportamentale. Lo sta facendo, l’arrivo di Inzaghi è stato per lui una manna, perché l’allenatore sa come prenderlo. Deve capire che, se migliora in questo, diventa un giocatore incredibile. Il calciatore più forte con cui ho giocato è Cassano. Se avesse avuto un altro carattere… Giovani? A me piace Gagliardini, lo dico chiaramente da centrocampista. Ma ci sono tantissimi talenti. Bernardeschi, Berardi, Donnarumma, Romagnoli, Rugani. E ne dimentico sicuramente qualcuno. Abbiamo un’Under 21 fortissima, ottima notizia per la Nazionale maggiore”.

In chiusura d’intervista Parolo parla della Nazionale: “Spero di continuare a essere un punto fermo, anche perché l’emozione che ti dà la maglia azzurra non ha eguali. Quando fui convocato per la prima volta rimasi imbambolato per dieci giorni.Fare tanta gavetta mi ha fatto bene, in A sono arrivato quando l’ho meritato. Vorrà dire che smetterò il più tardi possibile per recuperare il tempo perso…”.

Redazione

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