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Gattuso: “Ospina? La responsabilità è mia”

Il periodo faticoso continua. Gennaro Gattuso, che dalla prossima settimana potrà lavorare con Demme e Lobotka (visite mediche effettuate), non è contento per la sconfitta e soprattutto per come è arrivata. "Dobbiamo guardare avanti, penso che la responsabilità del gol sia mia. Sono io che chiedo di passare al portiere, sono io che chiedo certi movimenti. La squadra sta cominciando a fare quello che chiedo io: se analizziamo, da quando sono arrivato, prendiamo anche gol assurdi. Da troppo tempo non diamo continuità ai risultati. Ci serve un filotto di vittorie, di belle prestazioni. Noi dobbiamo essere una squadra pensante, e non lo facciamo".

"Positivo? Io lo sono molto. E ho il dovere di far capire ai ragazzi che siamo sulla strada giusta. Penso che se giocheremo così, qualche vittoria arriverà. Ma se ci sentiamo sempre dire che siamo bravi, senza poi vincere, diventa tutto più difficile. Io mi diverto ad allenare questa squadra: abbina qualità, quantità. Ha tante doti. Abbiamo grandi margini di miglioramento, dobbiamo credere in quello che facciamo".

"Fine di un ciclo? Anche io sono legato ai risultati"

"Obiettivi? Mi devo basare su quello che vedo in settimana" ha continuato Gattuso a Sky. "Non possiamo parlare di aria fritta, non guardiamo la classifica. Devo vedere gli allenamenti e devo vincere le partite. Non ho altri obiettivi. Voglio che riusciamo a giocare da squadra come voglio io. Pressing alto, gioco veloce: questo chiedo, questo voglio vedere. Fine di un ciclo? Non lo so: il primo responsabile sono io. Devo fare anche io risultati per rimanere qui, è il mio obiettivo, anche io sono legato ai risultati".

Su Insigne: "Si è mosso molto di più. E come lui, tutta la squadra: mi sembra in crescita. Ma a noi questa sconfitta deve bruciare molto, nonostante le nove vittorie consecutive dei nostri avversari, ora dieci. Ospina? Si vede l'errore, ci sta, ma non si vedono anche le molte uscite che hanno impedito di subire di più. Per me il portiere non è un portiere, ma un giocatore. Lo dico sempre".

Redazione

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