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Lazio, Murgia: “Gli episodi a nostro sfavore hanno provocato rabbia. Nazionale? E’ un sogno che voglio realizzare”

Giovedì è tempo di Europa League, c’è la Dinamo Kiev da superare per accedere ai quarti di finale. Una buona occasione in casa Lazio per mettersi alle spalle il periodo poco fortunato, alimentato dal pareggio contro il Cagliari che ha lasciato strascichi nell’ambiente biancoceleste. Per analizzare il punto arrivato contro la squadra di Rastelli e il prossimo impegno in Europa, ai microfoni della radio ufficiale della Lazio, è intervenuto Alessandro Murgia: “Penso che ora sia meglio essere concentrati. Dobbiamo essere cattivi e arrabbiati dal punto di vista agonistico. Abbiamo tante partite ancora davanti a noi. Var? Gli episodi a nostro sfavore hanno provocato rabbia, ma che dobbiamo mettere in campo. In alcuni casi non è facile: è difficile accettare alcune decisioni, ma noi dobbiamo pensare a giocare e accettare le decisioni degli arbitri. Inzaghi? E’ uno dei più preparati e migliori in Serie A. Ci dà carica e motivazione. Dobbiamo essere uniti e lavorare tutti verso gli stessi obiettivi. Dobbiamo continuare a remare tutti dalla stessa parte. A Kiev dovremmo essere bravi a giocare una partita intensa, lucida e senza disattenzioni. In Europa devi essere concentrato e aggressivo perché altrimenti ti puniscono. Sarà un campo difficile e farà freddo, ma dobbiamo vincere e ne abbiamo le capacità. Io uomo di Coppa? Sono molto orgoglioso dello spazio che mi sta dando il mister. Ho davanti giocatori molto importanti, ma ogni volta che vengo chiamato in causa mi faccio trovare pronto. Sono contento dello spazio che mi sto ritagliando.

Murgia fa poi un passo indietro ricordando il gol in Supercoppa che ha regalato il trofeo alla Lazio contro la Juventus: “Ci penso spesso per guardare avanti e caricarmi. Vorrei essere l’uomo di questa squadra e l’uomo per la squadra non solo l’uomo del 3-2. Sono cresciuto con questa maglia. Ho realizzato un sogno facendo quel gol, quello del bambino che sogna di risolvere una partita al 90′ con un gol decisivo.In cosa sono maturato? La maturazione arriva quando stai a contatto con grandi giocatori. Sotto il profilo delle responsabilità e di gestione della pressione sono cresciuto. Ma devo migliorare ancora tanto e credo che rimanendo concentrato e lavorato, con un gruppo nel genere posso solo fare bene. Devo tanto a Inzaghi che mi ha cresciuto e fatto maturare sotto il profilo calcistico, ma per il mio carattere devo dire grazie alla mia famiglia che mi ha sempre supportato nella mia crescita. A chi mi ispiro? Non ho un vero e proprio modello. Cerco di rubare tutto da tutti. Se devo dire un nome però a me piaceva molto Claudio Marchisio: mi piaceva come si inserisce e arriva in zona gol con facilità. Nazionale? Se mi chiamasse Di Biagio sarei pronto. E’ un sogno che voglio realizzare, per ora penso passo dopo passo. Sono in Under 21 e voglio rimanere lì e fare bene, ma se Di Biagio – che mi conosce – dovesse chiamarmi sarei pronto e risponderei ad una sua chiamata con grande entusiasmo”.

Redazione

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