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Lazio, Lotito: “Italia? Bisogna assumersi responsabilità. Spalletti è solo un dipendente”

Claudio Lotito, presidente Lazio (IMAGO) interna
Claudio Lotito, presidente Lazio (IMAGO)

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha parlato ai microfoni di Sky Sport durante il Festival della Serie A

È stata una settimana di cambiamenti importanti per la Lazio, che ha salutato Marco Baroni e ha nuovamente accolto Maurizio Sarri, tornato in panchina dopo un anno.

Ora, per i biancocelesti, è tempo di pensare al calciomercato in entrata e in uscita, con l’obiettivo di formare una squadra che possa riottenere la qualificazione alle coppe europee dopo il 7° posto di questa stagione.

A margine del Festival della Serie A ha parlato il presidente Claudio Lotito ai microfoni di Sky Sport soffermandosi anche sulle prestazioni dell’Italia contro la Germania.

Prima però il commento sulla sua Lazio e la scelta dell’allenatore: “Quando ho capito che le dimissioni erano irrevocabili ho pensato a una alternativa. Quando ho visto così ho pensato a Sarri. Abbiamo un rapporto ottimo sul piano personale e lavorativo. Ho fatto la mia telefonata e ho portato il comandante come timoniere della squadra. Ho preso subito una decisione. Non bisogna rimandare ciò che puoi fare oggi. Chi ben comincia è a metà dell’opera“.

Lazio, le parole di Lotito

Lotito ha commentato: “Un presidente della società deve prendere una posizione chiara delle vicende che si svolgono in maniera ricorrente. Bisogna prendersi delle responsabilità. Il calcio è anche un punto di riferimento della società civile. Pensate che danni sono stati provocati ieri con quella sconfitta: la credibilità di un mondo di italiani che portano risultati, il made in Italy e tutte le nostre eccellenze. Quando porti solo sconfitte uno deve assumersi la responsabilità di prendere considerazioni diverse, i ruoli non sono legati a vita. Mi riferisco a chi ha il potere di fare le scelte“.

Infine conclude: “Spalletti è uno strumento, un dipendente. Se c’è un allenatore che non porta risultati viene avvicendato, qualcuno lo deve fare. Nel momento in cui questo non avviene vuol dire che le considerazioni devono essere fatte nella capacità e nella volontà di cercare il bene comune o tutelare una posizione personale“.