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Sorprese, cambi e grinta: primi tre punti per Tudor

Dopo un addio pesante come quello di Sarri, la curiosità di vedere la nuova Lazio era moltissima. All’Olimpico gli spettatori erano 55mila e dall’inizio, da quando è stata cantata “I giardini di marzo” di Battisti, hanno fatto capire la voglia di riscatto.

Con l’arrivo di Tudor i cambi non sono stati pochi: sia per il modulo sia per gli interpreti. Contro la Juventus i biancocelesti hanno vinto con un gol all’ultimo minuto di Marusic, che ha portato un nuovo entusiasmo e nuova carica. Le scelte del nuovo allenatore della Lazio sono state fin da subito molto forti e chiare. L’ex Marsiglia ha voluto far capire che questo ciclo si apre subito con le sue idee.

Lazio, la difesa a tre e le prove di Kamada e Castellanos

Tudor in conferenza stampa sulle gerarchie aveva detto: “Il passato si rispetta ma non si vive solo di passato”. Detto fatto, dopo due anni e mezzo di difesa a quattro ha scelto subito quella a tre. Da parte del reparto difensivo, la risposta è stata molto positiva. I tre centrali hanno ben marcato gli attaccanti della Juventus e non hanno concesso particolari occasioni. Particolarmente brillante, poi, è stato Gila, che ha vinto tutti gli uno contro uno della gara.

A centrocampo, invece, c’è stata la prima grande sorpresa: Kamada dal primo minuto in campo. Il giapponese è stato al centro della gara e non ha mai sprecato un pallone. Grande assente, fino all’83’, è stato Luis Alberto che nella seduta di rifinitura non era presente per un piccolo affaticamento.

L’altra scelta molto forte del nuovo allenatore biancoceleste è stata mettere Castellanos dal primo minuti e lasciare fuori Immobile. L’argentino nel primo tempo ha avuto due importanti occasioni da gol che non è riuscito a finalizzare. È stato, poi, molto coinvolto nella manovra. Alla fine della partita, poi, per far aprire al meglio il ciclo Tudor, ex di giornata visti gli anni da calciatore passati in bianconero, è arrivato il più classico dei protagonisti inaspettati.

Marusic, infatti, all’ultimo secondo ha girato di testa un gol che per questa nuova Lazio vale davvero oro. Il montenegrino, poi, nell’esultanza si è concesso l’enorme abbraccio della curva laziale. Tutto questo, poi, è arrivato pochi secondi dopo il continuo “pressing” di Tudor che chiedeva quanto rimanesse da giocare. A fare il cross decisivo, in più, è stato Guendouzi, entrato alcuni minuti prima. La prossima settimana sarà durissima, con la semifinale di Coppa Italia contro la Juventus martedì e il derby della capitale sabato prossimo, ma la si affronterà con una grande consapevolezza ritrovata.

Giuseppe Vignola

Classe 2001, ho sempre pensato che la gioia che può dare il calcio è imparagonabile a tutto il resto. Questa mia tesi, che può sembrare assurda, è stata avvalorata da un premio Nobel, Albert Camus, che disse: “Non c’è luogo in cui un uomo sia più felice che in uno stadio di calcio”. La felicità in uno stadio come tifoso l’ho provata, come calciatore non succederà mai, spero che quella da giornalista sia il mio futuro.

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