Rammarico, ma anche orgoglio. Prevalgono questi due sentimenti in Simone Inzaghi, dopo la vittoria sfumata contro il Milan. La sua Lazio ha fornito una grande prestazione, ma non è bastato per avere la meglio sui rossoneri. Il problema? L’essere stati poco concreti: “La poca concretezza è sia un rimpianto che una colpa: per quello visto in campo avremmo meritato di vincere, da allenatore è stato un piacere vedere giocare i miei così. Questo è un pareggio che non ci sta, ma deve insegnarci che con 25/26 tiri in porta non possiamo segnare solo su calcio di rigore. L’avevamo preparata bene, con questa prestazione queste partite devi vincerle, perché là davanti corrono. Limite psicologico? No, stasera avremmo strameritato. E anche se non abbiamo battuto grandi in campionato, abbiamo vinto a San Siro contro l’Inter in Coppa Italia e siamo in semifinale con le prime tre in classifica.
Obbiettivo Europa? Noi siamo lì e non dobbiamo mollare, siamo in crescita, ma un pizzico di convinzione e cattiveria in più non guasterebbe. La difesa poteva fare meglio sul gol subito? Avremmo dovuto e potuto far meglio, abbiamo rallentato, magari avevamo paura di qualche contatto. Ma prima di questa giocata avevamo praticamente annullato Suso”.
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