A segno già nella prima giornata di campionato, Ciro Immobile ha cominciato la nuova stagione di Serie A come meglio sa fare: segnando. Quei gol che fanno sognare i tifosi della Lazio pronti a difenderlo dalle critiche come sempre hanno fatto. L’attaccante è intervenuto sull’argomento ai microfoni di Dazn: “Ci sono varie opinioni, non di tutti, che a volte mi fanno pensare. A volte mi fanno fare una risata, altre volte mi arrabbio. Ma, come mi dicono tutte le persone che mi vogliono bene, credo che quando smetterò di giocare tutti si renderanno conto di ciò che ho fatto”.
Un allenatore che ha semore creduto in lui è stato Simone Inzaghi, che ha saputo valorizzarlo al meglio. Un bel rapporto tra i due che però ha dovuto affrontare anche un momento difficile. “In Lazio-Parma del 2019 ho fatto un errore. Ho sbraitato dopo la sostituzione perché volevo giocare. Poi nei giorni successivi mi ha detto che non se l’aspettava da me. C’era rimasto male, ma dopo il gol col Genoa sono andato ad abbracciarlo ed è passato tutto”.
Immobile che arrivò alla Lazio dopo le esperienze all’estero con Borussia Dortmund e Siviglia. “Probabilmente avrei avuto bisogno di un po’ più di tempo, soprattutto a Dortmund. Lì mi sentivo veramente bene nei primi sei mesi. A Siviglia non mi sono mai preso con l’allenatore e ci può stare. A Dortmund, invece, avrei dovuto fare sicuramente qualcosa in più”.
Immobile conclude poi parlando del suo spirito realizzativo anche con un risvolto altruistico. “Ho fatto tanti gol di istinto soprattutto quando ero più giovane. Ho fatto tanti gol già prima di averli fatti, nel senso che so dove va a finire la palla. È come se mi immaginassi il gol già durante l’azione, so già come potrebbe finire. Prima andavo in campo con il solo pensiero di fare gol. Adesso il mio pensiero è quello di aiutare la squadra”.
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